di Jack London
A Mabel Applegarth
Oakland, California
Il giorno di Natale del 1898
Cara Mabel: -
Del Natale più solitario che abbia mai affrontato - suppongo che non dovrei scriverti. Non c'è niente di cui parlare - se non che tutto è tranquillo. Come vorrei essere a College Park, anche solo per un paio d'ore. Nessuno con cui parlare, nessun amico a cui fare visita - anzi, se ci fossero e desiderassi farlo, non ne sarei in grado. D'ora in poi e per un po' di tempo, dovrai accontentarti dei miei bestiali scarabocchi, perché questa, molto probabilmente, è l'ultima lettera scritta a macchina che ti spedirò.
Bene, la PRIMA BATTAGLIA è stata combattuta. Pur non avendo vinto, non confesserò la sconfitta. Invece, ho imparato quali siano le roccaforti del nemico e i suoi punti deboli, e di queste cose ne approfitterò quando arriverà la SECONDA BATTAGLIA; e grazie a ciò che imparerò da quella, sarò meglio preparato per la TERZA BATTAGLIA - e così via, ad infinitum.
La macchina da scrivere è rivolta al trentuno di dicembre. Fino ad allora mi aspetto di essere impegnato riordinando la mia scrivania, scrivendo lettere commerciali di varia natura, finendo gli articoli su cui sono al lavoro ora. Poi il nuovo anno e un completo cambio di rotta. Ho tratto parecchio giovamento, ho imparato molto durante gli ultimi tre mesi. Quanto non posso dirlo neanche per approssimazione - ne percepisco il valore e la grandezza, ma è ancora troppo impalpabile per poterlo mettere nero su bianco. Ho studiato, letto e pensato molto, e credo di essere sul punto di cogliere la situazione la situazione generale, la mia situazione, e la situazione che si è formata tra le due. Ma sono modesto, come sono solito dire, ho solo iniziato a cogliere - comprendo che con tutto quello che ho imparato, ne so meno di quello che pensavo di sapere un paio d'anni fa.
Sei consapevole del paradosso che comporta il progresso? Ciò mi rende contemporaneamente felice e triste. Non puoi fare a meno di sentirti triste quando osservi il lavoro fatto e realizzi i suoi punti deboli, i suoi errori, le sue vacuità; e ancora, non puoi che rallegrarti essendoti reso conto che hai la consapevolezza di ciò, così da sentirti capace di cose migliori.
Ho imparato più negli ultimi tre mesi che in tutti i miei studi alla High School e al College; che, comunque, sono stati necessari dal punto di vista delle basi.
E oggi è Natale - è in periodi come questo che il vagabondaggio della mia natura soccombe al gusto latente della vita domestica.
Lontano dai tanti angoli di questo mondo rotondo! Sono sordo al richiamo di Oriente e di Occidente, di Nord e di Sud - un quadro come quelli che è solito tratteggiare Fred è davanti a me. Una piccola e confortevole casetta, un paio di domestici, una scelta cerchia di amici, e soprattutto, una piccola moglie ordinata e un paio di piccoli modellini di noi due - le calze appese ieri sera, un'allegra sorpresa questa mattina, il geniale scambio di auguri di Natale; un focolare accogliente; i bimbi assonnati che si abbracciano sul pavimento pronti per andare a letto, una sorta di sognante comunione tra il fuoco, mia moglie e me stesso; la prospettiva di un sicuro, anche se calmo e monotono, futuro; una soddisfacente conoscenza delle tante amenità della vita civilizzata che sono mie e che saranno mie; una geniale, ottimistica contemplazione - Ti sei mai sentita così? Fred l'ha sognato, ma non l'ha mai provato; suppongo di essere destinato allo stesso modo. Così sia. Le vie degli dei sono imperscrutabili - e ci fanno e ci disfano giusto per divertimento? Che grande vecchio mondo! Che allegro mondo! Contiene così tanto per cui valga la pena di lottare; e dall'altra parte, così tanto da evitare. Ma è come un grande puzzle cinese - in ogni piccola comunità bisogna trovare le Isole dei Beati, anche se non sappiamo dove cercarle. E se lo facciamo, il nostro biglietto della lotteria della vita avrebbe il numero sbagliato. Un rimescolamento da auspicare di tutti gli elementi che concorrono a costituire la totalità della felicità umana - il primo premio - per cui ci sono vari modi di vincerlo, e ancora di più di perderlo. Ce lo puoi avere da quando sei nato, ci puoi cadere dentro, ci puoi essere trascinato; ma in vero, non puoi consapevolmente andarci incontro. Tutta la questione è una scommessa, e quelli meno portati a capire il gioco vincono di più. I giocatori meno fortunati sono quelli che hanno, o pensano di avere, sistemi per battere il gioco - loro vanno sempre in rovina. Lo stesso con la vita. Ci sono molti sentieri che conducono alla felicità terrena; ma per trovarli, l'abilità in geografia o topografia è molto peggio che inutile. Rinuncerò ai miei dogmi e, d'ora in poi, adorerò il vero dio. «Non c'è un Dio, ma il Caso, e la Fortuna è il suo profeta!». Chi si ferma a pensare o a generare un sistema è perduto. Come in altre credenze, la fede da sola è atona.
Sacrificherò numerose ecatombi e numerose grasse primizie - basta vedere il mio fumo (pardon, intendevo incenso).Ho iniziato scrivendo una lettera. Poi ho perso il filo, perdonami. Vado a cena da mia sorella. Buon anno a tutti!
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