Tutti candidati a tutto (ma sono sempre i soliti) Se invece chiamassero un Christian De Sica...

L'attore canta, balla, presenta e parla inglese. È perfetto. Quindi lo scarteranno

Tony Damascelli

È incominciato il mercante in fiera di Sanremo. Chi presenterà il festival 2018? Sono in lista di attesa i nomi illustri di emittenti varie. Escluso Pippo Baudo, per il quale la Rai non prevede nemmeno i voucher, ecco che la lista è quella della solita compagnia di giro: Bonolis Paolo in testa alla classifica, a differenza della squadra per la quale lui tifa. Ogni tanto rispunta, assieme alla sua brigata di professionisti. Di recente il Bonolis ha detto, anzi ha declamato, che lui vorrebbe rivoluzionare Sanremo, ritengo, tuttavia, come l'esercito di Franceschiello, facendo ammuina, chilli che stann' a poppa vann'a prora e viceversa. Ma quando parla Bonolis molti ascoltano anche se pochi veramente intendono. Conferma per Conti Carlo che ormai procede con il pilota automatico, dall'Eredità a Tale e quale ai Migliori anni al Festival, cambiando l'ordine del programma il prodotto resta immutato, con la nostalgia che regge il tutto e l'espressione del viso uguale nei secoli dei secoli. Poi c'è sempre la carta Fazio Fabio che è come la balena bianca, moriremo tutti democristiani e fazzisti, la faccia da repertorio, la cravatta stretta e lunga come la striscia di liquirizia, le domande da baci perugina, l'apertura allo sconcio ma con il freno a mano che si usa nei confessionali. Si allunga la coda dei pretendenti, leggo di Insinna, un pacco sicuro e poi Amadeus e quindi il polivalente Fiorello o il multi uso Gerry Scotti e ancora l'elegante Tiberio Timperi o il vanesio Giletti.

In verità avrei io il candidato ideale, l'uomo che riassume in se stesso professionalità assoluta, conoscenza delle lingue, capacità scenica, un valore universale per lo spettacolo, un mattatore: Christian De Sica, un cognome che non abbisogna di presentazione, un nome che va oltre i cinepanettone, un Francesco Totti con la carta di credito mondiale per grazia ed eredità ricevuta. De Sica non avrebbe necessità di un interprete e traduttore per intrattenere gli ospiti stranieri, sarebbe capace di ballare e cantare, di presentare e di mettersi da parte. Elementare no? Così naturale e scontato che non verrà sicuramente preso in considerazione.

Meglio rivolgersi alla compagnia di procuratori, della ditta-spinte, compri uno e paghi cinque, di quella tribù di raffinati agenti dello spettacolo che sta dietro le quinte ma ha il pass di accesso agli uffici della Rai. De Sica si accontenti di qualche parolaccia e rutto. A Sanremo c'è posto soltanto per gente raffinata. O no?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica