Cultura e Spettacoli

Unposted, Chiara Ferragni a Venezia non risponde alle domande sul suo ex

In conferenza stampa, l'influencer ha svelato tutti i segreti del mestiere, ma guai nominarle il suo ex fidanzato e socio. La fine dei loro rapporti di lavoro l'ha fatta soffrire molto

Unposted, Chiara Ferragni a Venezia non risponde alle domande sul suo ex

Chiedetele tutto, ma non di parlare del suo ex. Chiara Ferragni nel pomeriggio si è presentata sorridente ai giornalisti, venuti per Unposted, il documentario che racconta la sua storia professionale. Ha soddisfatto tutte le curiosità, tranne quelle che riguardavano Riccardo Pozzoli, il suo vecchio socio e fidanzato.

I due ragazzi sono stati insieme sette anni, e dieci anni fa hanno fondato la TBS Crew. Nel 2013 si sono lasciati, ma nonostante la fine della loro relazione, sono riusciti a collaborare per diverso tempo e hanno creato un vero impero. Poi, all’improvviso qualcosa si è rotto e proprio quando Chiara Ferragni stava per diventare mamma di Leone, il suo socio ha venduto le quote (il 45%) a sua insaputa, mettendo fine a qualsiasi tipo di rapporto.

L’episodio della cessione, raccontato nel documentario, non è ancora andato giù all’influencer. Lo dimostra il suo silenzio in conferenza stampa, così come il bisogno di mettere a tacere tutte le voci che vogliono che Chiara Ferragni sia solo il volto di un progetto pensato e realizzato esclusivamente da Riccardo Pozzoli. “Nessuno mi ha creata”, ha specificato più volte nel documentario: il loro era un lavoro di squadra.

Ho iniziato mossa dall’istinto, mi piaceva condividere le mie cose, mi dava veramente gioia, forse perché non avevo un vero gruppo di amici, invece entrare a far parte di una community su internet è facile – ha svelato Chiara Ferragni in conferenza stampa-. Sentivo comunque che quello che stavo facendo aveva un potenziale ma non sapevo dove mi avrebbe portata, se sarebbe diventato un lavoro. Tuttora il mio lavoro è diverso ogni giorno perché non è codificato”.

Ha creduto nel suo talento e ha fatto centro. Ora il suo operato è diventato il soggetto di un documentario, regia di Elisa Amoruso, che forse potrà ispirare tante ragazze: “Lasciare il potere a qualcun altro, che qualcun altro mi raccontasse, mi faceva paura. Con Elisa Amoruso però c’è stata da subito una bella sintonia. Attraverso il suo racconto ho capito quanto devo a mia madre. Credevo di aver imparato da ragazzina a raccontarmi, a scattarmi foto, ma con la sua mania di girare filmini sulla famiglia fin da quando eravamo piccolissime, è stata lei in realtà a formarmi. Ancora di più devo a lei la mia sicurezza, ai miei genitori, entrambi. Mi hanno fatta sempre sentire speciale”.

Alla fine per avere successo basta avere carattere, supporto e soprattutto un sogno da perseguire.

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