Vascelli giganti oltre l'atmosfera per salvare la razza umana

Vascelli giganti oltre l'atmosfera per salvare la razza umana

Per gentile concessione di GOG Edizioni, pubblichiamo un brano da "La fine del mondo", il romanzo di fantascienza futurista di Vincenzo fani Ciotti, alias Volt da oggi nelle librerie. Uscito la prima volta nel 1921, il libro affronta alcuni temi socio-politici oggi più che mai attuali

L'ultima rivoluzione del '43 aveva infine dato alla nuova coalizione il governo della cosa pubblica (negli Stati Uniti d'Europa, ndr). Uno dei primi atti del governo comunista-massonico, era stato quello di espropriare il Vaticano. Papa Silvestro XX allora regnante, aveva rifiutato l'ospitalità offertagli dai cattolici dell'America del Sud. Per non allontanarsi dalla Città eterna, si era ritirato in un eremo dell'Agro, invitando tutti i fedeli a seguirlo e a prepararsi alla prossima venuta del Cristo giudice. La fine del mondo non era un parto della fantasia esaltata di quegli ultimi cristiani. Vari indizi avevano indotto anche autorevoli uomini di scienza ad ammettere come probabile ipotesi, non certo il totale disfacimento dell'universo, ma una progressiva e non lontana condizione di inabitabilità del globo terrestre. Gli ultimi sommovimenti tellurici avevano grandemente impressionato la coscienza popolare. Particolarmente terribile era stato il maremoto del 2235. In una sola notte l'Atlantico aveva sommerso l'intera penisola Iberica ed allagato poi gran parte del Sahara, trasformando il Marocco in un'isola. Un'isola grande come un continente - l'antica Atlantide? - era apparsa poco ad ovest del gruppo della Canarie, risommergendosi una settimana dopo con la missione archeologica che si era recata colà per procedere a degli scavi. Più grave ancora era il fenomeno della cosiddetta «corruzione dell'atmosfera terrestre». Vaste zone irrespirabili si erano formate nel Tibet, nel Cile, nell'Africa Orientale ed in genere nelle prossimità delle regioni vulcaniche. Per centinaia di chilometri quadrati, la terra diveniva inabitabile. Ciò era dovuto ad esalazioni di gas sotterranei. La vegetazione ingialliva, gli animali morivano a schiere. Gli uomini avevano appena il tempo di emigrare trasportando seco le loro masserizie. Coloro che si attardavano troppo restavano afflitti per tutta la vita da malattie strane ed incurabili. Infine, le risorse organiche e la fertilità del pianeta terrestre sembravano prossime ad esaurirsi rapidamente. Le miniere di carbone erano esauste. In base a una legge misteriosa, ma statisticamente bene accertata, i raccolti del grano e degli altri cereali, divenivano di anno in anno meno redditizi. Ma contro le insidie e le minacce di una Natura sempre più ostile, l'umanità trovava modo di difendersi energicamente. La possibilità di trasformare l'uno nell'altro i corpi creduti semplici, aveva permesso ai chimici di creare nuove materie atte a soddisfare i bisogni degli uomini. I surrogati del pane si moltiplicavano. Alla forza motrice del vapore cui necessitava l'alimento del carbone erano state sostituite nuove forze, l'elettricità, le correnti magnetiche e l'energia termica del sole. Finalmente, siccome tutti questi ritrovati della scienza sembravano non bastare a compensare l'avarizia della natura era sorto nella mente degli uomini un progetto fantastico e grandioso. Poiché le condizioni del globo terrestre divenivano di anno in anno più sfavorevoli alla vita umana, perché non abbandonare definitivamente la vecchia Terra e cercare in un altro pianeta condizioni più favorevoli di esistenza? Non erano i mezzi materiali di trasporto quelli che mancavano per realizzare un simile progetto. Da più di un secolo la scienza aveva trovato il mezzo di navigare attraverso gli spazi gelati dell'etere. Vascelli giganti, fondati su principi interamente diversi dall'antica navigazione aerea, potevano elevarsi molto al di sopra dell'atmosfera, sfuggendo alla forza d'attrazione terrestre e filare da un pianeta all'altro con incredibile velocità.

Un viaggio fino alla luna richiedeva nove giorni. I vari pianeti del sistema solare erano stati esplorati. Fra questi, il grande pianeta Giove, popolato da esseri mostruosi, era quello che offriva condizioni di vita più favorevoli alla razza umana.

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