Cultura e Spettacoli

Verissimo, Raz contro tutti: "Dovevo legarvi all'albero di notte"

Raz Degan parla della sua esperienza in Honduras, dei suoi rimpianti e dell'importanza di Paola Barale nel suo percorso. "Ringrazio tutti, i naufraghi, Alex e la mia bionda"

Verissimo, Raz contro tutti: "Dovevo legarvi all'albero di notte"

"La notte passata con Paola Barale sull’Isola è stata una boccata d’aria sana, prima stavo un po’ in apnea", inizia così la lunga intervista che Raz Degan ha concesso in esclusiva a Verissimo.

Il modello israeliano ha affrontato nello studio di Siliva Toffanin tutti i naufraghi. Ma prima di dirgliene quattro Raz ha parlato della sua esperienza in Honduras. "All’inizio non sapevo nemmeno dove fossi - dice -. Fino alla terza settimana ero convinto di fare un programma che si chiama 'Survivor'. Non sapevo cosa fosse un confessionale e non capivo perché dovessi fare dei giochi. Poi è arrivata Paola Barale che solo guardandomi capisce come sto con la mia mente e la mia anima. E lei mi ha confermato che quello che stavo facendo era in linea con il mio modo di essere".

"Io mi sono trovato in una dinamica inaspettata - ribadisce - dovevo aggiustare il tiro e non avevo confronti con l’esterno. Quando è arrivata Paola Barale mi ha dato la conferma che non stavo sbagliando, lei sapeva realmente come stavo. Ringrazio la bionda con tutto l’affetto del mondo, alla quale va in gran parte il merito di questa esperienza".

Poi, riferendosi agli altri naufraghi, dice che erano difficili da "digerire, io ero uno ma voi eravate in tanti. Ogni vostro insulto mi ha reso più forte. All'inizio del percorso ho cercato di condividere con voi tutto, insegnarvi a pescare, costruire un riparo, scaldarvi, ma mi sono sentito sputato via dal gruppo in maniera clamorosa e me ne sono andato, preferendo la mia integrità. Inizialmente io posso passare per marziano, ma i marziani eravate voi".

Raz Degan non vuole parlare degli errori ma solo "delle cose belle dell'Isola". Ma poi scherzando aggiunge: "Il mio rimpianto è stato quello di non avervi legato a un albero. Nei viaggi non mi posso portare dietro tutto. L'umido lo lascio a casa".

Dopo questa battuta piuttosto forte che Silvia Toffanin gli rimprovera "non puoi definire i naufraghi come umido, sono persone", Raz ringrazia anche i suoi compagni, tutti gli operatori in Italia e in Honduras, Stefano Bettarini, "Alex che mi ha scaldato il cuore nei momenti duri e la bionda".

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