Un viaggio filosofico verso un'isola di conoscenza

Luca Negri

A ragione Maurizio Ferraris lo definisce in quarta di copertina «un romanzo filosofico d'azione come il Candide di Voltaire». Noi ci spingeremmo oltre nel definire romanzo iniziatico Sottovento e Sopravvento (Ponte alle Grazie, pagg. 198, euro 14,90) di Guido Mina di Sospiro. Siamo oltre la filosofia comunemente intesa, nei pressi della stessa Sophia, della Pietra Filosofale.

Riuscitissime incarnazioni della Bella e la Bestia sono i due protagonisti: Christopher è un marinaio irlandese, gobbo, selvaggio, sensuale ed emotivo, con fede in Dio, Marisol è una splendida ragazza caraibica cresciuta negli Usa e studiosa fino allo sfinimento di logica formale, bellezza algida nonostante il sangue cubano. Siamo alla fine degli anni 80, i due vengono reclutati, o meglio obbligati, da un boss del narcotraffico adimbarcarsi per raggiungere due isole fantasma chiamate Negrillos. Lì si nasconderebbe un notevole tesoro, così dice un mappa dei pirati recuperata dal boss. Ed ecco il viaggio in mare, con tutti i suoi richiami letterari, a partire da quello omerico. Mina di Sospiro aggiunge le influenze degli dei che dominano i giorni della settimana. Christopher e Marisol sperimentano le forze di ogni pianeta, dalla Luna di Lunedì, al Sole della domenica.

Intanto naufragano, vivono in zattera, si amano, uniscono gli opposti, la matematica e il pensiero più astratto con le forze degli elementi, del corpo e dell'ambiente. La tempesta soprattutto, che svela le isole beate, le Negrillos. In quel mondo temporaneo, che affiora solo a tratti, c'è una vita da Eden, con tempo d'estasi, ma anche la ricerca del tesoro. Che è dentro un vulcano, la Bella e la Bestia devono scendere sottoterra. Ne riusciranno parecchio arricchiti, anche economicamente. In possesso della Pietra Filosofale, di certezze diamantine perché anche fisiche, certezze che congiungono e oltrepassano istinto e calcolo. Oltre appunto la lettera e il numero, potremmo dire sottolineando come Mina di Sospiro usa le cifre e il calcolo matematico all'interno dell'opera.

Il gobbo irlandese e la bella dei Caraibi tornano infine alle loro vita, ancora amandosi ma consapevoli che la volontà e le responsabilità, finalmente accordate, portano altrove. Tornano cambiati ad Itaca, rivedono le stelle, portati sopravvento, scritto con due v dall'autore per far risaltare la superiorità della trascendenza sull'immanenza.

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