Cultura e Spettacoli

Video, sketch e bisticci. Ecco i Beatles mai visti (e mai sentiti)

Uscirà il 6 novembre "1+", nuova versione del celebre disco con tante immagini inedite di brani come "Hey Bulldog"

Video, sketch e bisticci. Ecco i Beatles   mai visti (e mai sentiti)

Le note semplici e selvagge dell'armonica di John Lennon, il basso in due quarti di Paul, Ringo al tamburino ché non era ancora stato promosso batterista ufficiale della band... Così nel 1962 esplose Love Me Do e deflagrarono i Beatles. Una storia arcinota, ma a cui si aggiungono continuamente nuove preziose pagine. La Apple infatti pubblica il 6 novembre la nuova versione di 1, l'album che contiene i 27 singoli portati in vetta alle classifiche dai quattro di Liverpool con la chicca di un Dvd-Blu Ray in cui ci sono i filmati promozionali delle canzoni più i video di altri 23 brani come Hey Bulldog, Rain, Strawberry Field Forever. Tutte immagini restaurate da pellicole originali e antichi videotape (con materiale fornito anche da collezionisti) spesso mai viste e inedite. Sul web il video di A Day In the Life, registrato nel '67 agli studi Abbey Road con la partecipazione di Mick Jagger e Keith Richards, in poche ore ha ottenuto quasi 700mila visualizzazioni. Mostra immagini d'epoca della band, vestita con strani e improbabili cappelli e contrapposta a un'orchestra di musicisti classici in abito da sera. Nell'edizione deluxe di 1+ (questo il nuovo titolo) ci sono dunque oltre 50 video restaurati tratti da vecchi negativi... Per i video di Something e Penny Lane, ad esempio, si è attinto alle «stampe» di un collezionista americano che erano addirittura migliori di quelle della Apple. Tra le cose più gustose della raccolta c'è la riscoperta di Hey Bulldog... Tratta da un video promozionale del 1968 (prima della partenza «spirituale» per l'India) in cui si credeva che i Beatles stessero eseguendo Lady Madonna, veramente curioso e di grande valore collezionistico. Fu scoperto alla metà degli anni '90, quando la Apple mandò una troupe agli studi Abbey Road per filmare il video di Lady Madonna e poi montato a metà degli anni '90. All'epoca nessuno gli prestò molta attenzione - ha dichiarato in un'intervista Jonathan Clyde della Apple - ma è una delle migliori documentazioni in assoluto che esistano dei Beatles che registrano ad Abbey Road».1+ è una vera fiesta per collezionisti e beatlemaniaci, con la sua raccolta di suggestioni e ricordi... Tra i video finora pubblicati sul web c'è la rockeggiante Revolution, che fa bella mostra anche sul sito ufficale dei Fab Four. Questa versione, filmata lo stesso giorno in cui fu registrata Hey Jude, vanta le voci dal vivo di John, Paul e George e il piano elettrico di Nicky Hopkins tratto dal nastro originale. Tra i video più rari c'è quello della chitarristica Rain (la facciata B del supersuccesso Paperback Writer) girato in due versioni, una del 19 maggio 1966, in bianco e nero, ad Abbey Road, l'altra del giorno successivo, a colori, alla Chiswick House. Curiosa è la storia della nascita del singolo The Long and Winding Road (qui presa direttamente dal film Let It Be). Paul voleva tenersi la canzone e affidarla a un interprete esterno ai Beatles, ma Lennon (i due erano ormai ai ferri cortissimi!) prese il provino, incautamente abbandonato in studio, e lo diede a Phil Spector per la pubblicazione, che McCartney tentò inutilmente di bloccare. Risultato? Un nuovo, l'ultimo, numero 1 in classifica, poi rigenerato in chiave meno orchestrale nel film Let It Be. Naked del 2003. A proposito, i fan più scatenati stanno sempre aspettando l'uscita della nuova versione del film Let It Be, che dovrebbe portare l'ultima ventata di inediti dei Beatles, mentre si attende il film-documentario di Ron Howard sulle tournée dei quattro di Liverpool.

Il dvd naturalmente, spaziando tra tutti i numeri uno della band, copre l'arco di tutta la loro carriera e si va da una rara versione di Help filmata negli studi cinematografici di Twickenham il 23 novembre 1965 a una Come Together rifatta nel 2000 appositamente per il lancio dell'originario album 1; da una Penny Lane costruita come un patchwork da Peter Goldmann, con immagini tratte da scene riprese a Londra, nel Kent e a Liverpool a una Let It be in versione promozionale per supportare il singolo, diversa da quella uscita nell'omonimo film.

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