Pillole reali

Dagli scandali alle accuse di razzismo: un anno senza Filippo

Il primo anno senza il principe Filippo, fra drammi familiari, scandali e accuse di razzismo che non hanno piegato la forza di volontà della Regina

Dagli scandali alle accuse di razzismo: un anno senza il principe Filippo

È già passato un anno dalla morte del principe Filippo, il 9 aprile 2021. Per la regina Elisabetta sono stati 12 mesi intensi, pieni di eventi difficili. La situazione più complicata da gestire è stata lo scandalo che ha coinvolto il principe Andrea. Sua Maestà ha superato tutti gli ostacoli con incredibile caparbietà, lottando per l’avvenire della Corona, anche quando questo ha comportato una reazione dura, che non lasciasse spazio ai suoi sentimenti di madre e di nonna.

Un anno senza Filippo

“La parte più difficile del funerale?...Non poter abbracciare Sua Maestà”. Così Peter Phillips, figlio della principessa Anna, ha ricordato ai microfoni della Bbc l’ultimo saluto al duca di Edimburgo, il 17 aprile 2021, aggiungendo: “Tutti hanno visto mia nonna in chiesa, lontana dagli altri. È stato molto triste…i nostri pensieri erano tutti per lei. Mio nonno…aveva una grande influenza su tutti i membri della royal family”. Anche la regina Elisabetta ha ribadito il ruolo centrale del duca nella sua vita, in occasione del primo discorso di Natale dopo la sua morte: “…Per tutto il tempo è stato una guida costante. È stato, molto semplicemente, la mia forza…”. Al punto che, spiega Phil Dampier, “[il principe Filippo] non avrebbe mai voluto vederla in lutto, seduta a piangere come fece la regina Vittoria per Alberto…Sono sicuro che prima di lasciarla le abbia detto di godersi ciò che è rimasto della sua vita”. Ipotesi ribadita al Daily Mail da Richard Kay, il quale sostiene che tra la Regina e il marito vi fosse “un patto segreto…chi di noi rimarrà può piangere, ma non troppo a lungo, per poter godere della vita. I due avevano discusso di come l’uno avrebbe reagito senza l’altro accanto e hanno concluso che le lacrime non sarebbero dovute durare troppo, per lasciare spazio alla vita”.

Scandaloso Andrea

Forse il colpo più violento alla monarchia, dopo la morte di Filippo, lo ha inferto il principe Andrea con le accuse di molestie da parte di Virginia Giuffre. I tabloid si chiedono se il duca di York sia ancora il “figlio prediletto” di Sua Maestà. La risposta non è univoca. Tra i due esiste un legame tra madre e figlio che si fonde con quello tra sovrana e suddito. La regina Elisabetta avrebbe contribuito al pagamento della “donazione” alla Giuffre, con cui Andrea ha evitato il processo e i Windsor un ulteriore scandalo in concomitanza con il Giubileo di Platino. Anzi, l’idea dell’indennizzo sarebbe arrivata proprio dalla monarca. Ma è stata sempre lei a privare il duca del trattamento di altezza reale, dei gradi militari, dei patronati, relegandolo a vita privata. Una contraddizione? No. Come Regina Elisabetta II ha agito esclusivamente per preservare la Corona. Come madre le cose si complicano. Il Town and Country Magazine scrive: “Dietro le porte del Palazzo…il legame tra la Regina e Andrea rimane forte…un insider ha detto che di recente [il duca] ha fatto visita regolarmente alla regina”. L’esperto Richard Kay ha aggiunto: “…Non rilevo ciò che si legge sui tabloid, ovvero che [la monarca] si rivolterà contro di lui…Andrea occupa ancora un posto speciale nel cuore della Regina”.

Critiche alla sovrana

La presenza, lo scorso 29 marzo, del principe Andrea sottobraccio alla sovrana, lungo la navata dell’Abbazia di Westminster, poco prima dell’inizio del Service of Thanksgiving, è diventata un caso. Non è chiaro se la sovrana abbia deciso di farsi accompagnare da Andrea o se, come dice l’Express, questi l’abbia “manipolata”: il duca, sostiene il tabloid, avrebbe dovuto compiere con lei solo il tragitto in Bentley. Poi Sua Maestà sarebbe stata affiancata da David Hoyle, il decano di Westminster. Invece appena scesi dall’auto, come si vide in un video, Andrea non lascia il braccio della Regina: “[Il principe] è riuscito a convincere la madre a dargli un’altra possibilità. Crede di poter tornare alla vita pubblica dopo l’imbarazzo causato ai parenti”, dice un insider. Ma la riabilitazione non sarebbe credibile e, soprattutto, è osteggiata da Carlo e William. Richard Pohle, unico fotografo scelto per immortalare la funzione, ha dichiarato al Times che, in un primo momento, gli sarebbe stato vietato di fare foto finché la sovrana non avesse preso posto (forse per non fotografare il duca di York? O per non sottolineare le difficoltà di movimento della Regina?). Poco prima della cerimonia Pohle avrebbe scoperto che sarebbe stato Andrea a scortare la madre fin dentro la chiesa. Così avrebbe spiegato allo staff di Palazzo che “doveva assolutamente immortalare” l’evento. Permesso concesso all’ultimo. Ciò farebbe pensare che il ruolo centrale di Andrea non sia stato improvvisato. Il mistero rimane.

“Le bravate” di Harry e Meghan

Dalla Megxit in poi Harry e Meghan hanno causato non pochi grattacapi alla regina Elisabetta. “Bravate”, le etichetta Phil Dampier, come l’intervista a Oprah, in cui Meghan Markle ha rivelato che Archie sarebbe stato oggetto di frasi razziste pronunciate da un misterioso membro dei Windsor. Dichiarazioni scioccanti andate in onda appena un mese prima della morte di Filippo e di cui non si sa quanto il principe consorte fosse consapevole. Date le sue già precarie condizioni di salute, la famiglia lo avrebbe tenuto all'oscuro di gran parte delle rivelazioni. Poi c’è l’autobiografia “esplosiva” in cui Harry ha garantito di voler raccontare la sua storia “non da principe, quale sono nato, ma da uomo, quale sono diventato”. Un libro che avrebbe tra i suoi bersagli principali Camilla Shand. Il principe ha anche compiuto una tremenda gaffe non presentandosi alla cerimonia in omaggio al nonno. Nessuno sa se il motivo dell’assenza sia nell’imbarazzo causato dall’autobiografia o dalla diatriba nata tra il principe e l’Home Office a causa della scorta ritirata ai Sussex la scorsa estate. Al Sun Angela Levin ha detto senza giri di parole: “Harry è cambiato…è pieno di risentimento” e la presunta scusa della security è “patetica”. La regina Elisabetta, pur desolata da questo comportamento, sarebbe ancora più addolorata per un altro motivo: non ha ancora conosciuto di persona Lilibet Diana. Il biografo reale Brian Hoey ha rivelato all’Express: “Ho sentito da persone che conosco, all’interno della Casa Reale, che Elisabetta vuole disperatamente conoscere Lilibet, poiché per ora l’ha vista solo attraverso le videochiamate…”. Chissà se questo incontro avverrà durante il Giubileo di Platino. Elisabetta II sa che potrebbe essere il primo e l’ultimo e avrebbe paura di perderlo.

Gli alleati della sovrana

Per fortuna la regina Elisabetta può contare sulla presenza dei Cambridge, del principe Carlo e di Camilla. Il tour nei Caraibi di William e Kate è stato fallimentare sotto il profilo politico, bollato come “colonialista”. Di questo i duchi non hanno colpa. Il loro incontestabile fascino si è infranto contro il desiderio dei popoli di Belize, Giamaica e Bahamas di diventare repubbliche, seguendo il recente esempio di Barbados. La regina Elisabetta non può opporsi a questo cambiamento, che neppure William e Kate hanno saputo impedire con la loro freschezza e l’atteggiamento alla mano. Per quanto riguarda la successione al trono, invece, Clive Irving ritiene il principe di Galles "inadatto” al ruolo che lo attende. Non sappiamo cosa ne pensi la sovrana, ma di certo non ha alcun potere di cambiare le regole. Il 42% dei britannici, secondo un sondaggio dell’Ipsos, vorrebbe che Carlo, una volta salito al trono, abdicasse in favore di William, ma è improbabile che ciò accada. Inaspettatamente la sovrana può contare sull’aiuto discreto di Camilla Shand. Negli ultimi anni Elisabetta II deve aver rivalutato la nuora, tanto da auspicare, nel discorso dell’Accession Day, lo scorso 6 febbraio, che “Camilla sia riconosciuta come Regina Consorte”. Un augurio che rappresenta anche una sorta di testamento spirituale della regina Elisabetta.

Problemi di salute

Dal 20 ottobre 2021, data del ricovero della sovrana al King Edward VII Hospital, la preoccupazione dei media nei confronti del suo stato di salute è aumentata. Sua Maestà ha dovuto progressivamente rinunciare alle sue grandi passioni, come le passeggiate a cavallo o con i corgi, la televisione accesa fino a notte fonda, l’alcol, gli impegni gravosi. Lei stessa ha ammesso, durante il discorso d’apertura alla Cop26, lo scorso ottobre. “Nessuno di noi vivrà per sempre”. La sovrana sarebbe diventata più fragile, soprattutto dopo aver contratto il Covid, come annunciato dal Palazzo lo scorso 20 febbraio. Questa debolezza, unita alla notizia di un presunto utilizzo, in privato, della sedia a rotelle, avrebbe portato la monarca a scegliere di abbandonare Buckingham Palace per terminare il suo regno nel più raccolto Castello di Windsor. “Questo virus causa un’enorme spossatezza, non è vero? E la cosa più difficile è non poter visitare i propri parenti”, ha confessato la regina Elisabetta durante il tour virtuale del nuovo reparto, che porta il suo nome, del Royal London Hospital. Forse il tempo ha piegato il corpo di Sua Maestà, ma non la sua mente e il suo spirito: “[La sovrana possiede] straordinarie riserve di resilienza, abbinate a un inflessibile senso del dovere”, ha detto Richard Kay.

Opinione condivisa con Phil Dampier: “A 95 [Elisabetta II] ha un entusiasmo tale da rendere ogni giorno un’avventura”.

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