Zucchero: "Grappa e Prozac per combattere i miei attacchi di panico"

La rockstar ha confessato di aver sofferto sin dai suoi esordi di attacchi di panico che lo paralizzavano quando era sul palco. Per potersi esibire ha usato per anni un mix pericoloso di alcol e psicofarmaci

Zucchero: "Grappa e Prozac per combattere i miei attacchi di panico"

In una intervista concessa a La Repubblica, Zucchero ha ammesso di aver sofferto per anni di gravi attacchi di panico prima di salire sul palco. Tutto cominciò quando non era ancora famoso e per combattere quel male che lo prendeva all’improvviso fece ricorso ad alcol e Prozac. Zucchero, che sta per partire per un lungo tour che lo porterà in tutto il mondo grazie alla sua fama internazionale, ha dichiarato che oggi affronta il palco con maggiore tranquillità, "anche se in passato ci sono stati momenti duri dovuti al panico, al terrore di dover salire sul palco" e ha quindi ricordato il primo episodio che lo colse all’improvviso e lo sorprese perché, come ha spiegato, "venendo da una terra solida, dura ma aperta, con radici contadine, dove non c'era permesso di farci delle pippe mentali, mi chiedevo: 'Che cosa ho che non va?' ".

Il primo attacco di panico fu all'inizio degli anni Ottanta, in estate, a Varazze. Zucchero se lo ricorda come fosse ieri perché è stato l’inizio del suo calvario: "Con una band ero stato ingaggiato per suonare in un locale. Sto per iniziare, quando comincio a sudare freddo. Il cuore va su di giri. Poso la chitarra e come un automa esco di scena. Un disastro".

Gli episodi più drammatici di attacchi di panico che lo lasciarono del tutto impotente si verificarono a Mosca e a Londra. "Fu terribile prima di un concerto al Cremlino e un'altra volta quando fui invitato a cantare a Wembley per un tributo a Freddie Mercury. C' erano i Queen, David Bowie, Elton John, George Michael. Stavo malissimo. Sudori freddi. Quando arrivò il mio turno volevo solo andarmene. Ero davanti a ottantamila persone con l'angoscia che mi terrorizzava. Alla fine l' adrenalina ebbe il sopravvento e cantai alla grande".

Ma il peggio doveva ancora venire. "All'inizio di un tour mondiale – ha ricordato Zucchero - venni preso dal panico e decisi di annullare tutti i contratti. Partii per Pisa per ricoverarmi nell'istituto diretto dal professor Cassano, grande specialista di patologie legate alla depressione, mentre gli organizzatori del tour minacciavano di farmi pagare penali mostruose. Ma non mi importava. Volevo solo stare lontano dalle scene e curarmi. Poi vidi una vecchia in un corridoio che urlava che voleva uscire e mi sono spaventato. Rischiavo di fare la stessa fine. E allora decisi di tornarmene a casa".

Però, prima di partire per il tour, un suo amico gli consigliò di bere molta grappa che lui mescolò al Prozac prescrittogli dallo specialista. Un mix molto pericoloso che il cantante, tuttavia, ha definito una "miscela per me risolutiva". Oggi le cose vanno meglio per la rockstar perchè ha deciso di affrontare la causa delle sue paure. "Ho imparato a conoscere il mio male e a contrastarlo. Sono vigile e sereno.

Un tempo mi ero fissato che il pubblico venisse ai miei concerti per giudicarmi e criticarmi. E ci stavo male. Ora so che in realtà viene perché ama le mie canzoni, la mia musica. Anche questa, giuro, è stata una conquista”, ha concluso l'artista.

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