Emmanuele Gerboni
da Genova
Per lo Spezia è il derby che non cè da trentacinque anni, certe date finiscono subito sul calendario. Per il Genoa sarà pure una partita come tante altre, ma non vede lora di togliersi quel pensiero. Otto giorni con la certezza che non ci sono certezze, ma stai a vedere che adesso si gioca? Ieri mattina, nel vertice in Prefettura, il comitato d'ordine pubblico ha alzato il sipario: domani si scende in campo alle 15. La notizia è questa: lo show è in scaletta al Picco di La Spezia. Ufficiale. Sarà una città blindata, le scuole vicine allo stadio chiuderanno a mezzogiorno. Tutto a posto? Dipende dai punti di vista, il Genoa lha presa malissimo. Il dg rossoblu Angelo Fabiani sta pensando di rimettere il mandato al presidente Enrico Preziosi. Che aveva pensato, invece, unaltra cosa: andiamo oppure no? Ok per La Spezia, ma non gli va giù lidea di tre partite in otto giorni.
Da martedì 28 marzo non cè stata una pausa, e per capirci qualcosa bisognerebbe raccontare tutta la storia di ieri e dellaltro ieri. Se è vero che nel 1925 Spezia e Genoa, già in campo a Marassi, tornarono a casa perché arrivò lordine del prefetto: sugli spalti cerano anche tifosi del Modena e potevano scoppiare incidenti. Corsi e ricorsi. Eppure siamo di nuovo lì, con la solita domandina: ma si gioca? La cronaca inizia dallallarme della prefettura spezzina che solleva il problema, potrebbero arrivare da Genova più dei 1.600 tifosi previsti. Il giorno dopo, losservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive parla di rischio 3 (il massimo) per il match. La spiegazione? Carenze strutturali dellimpianto e fattori ambientali. Nella stessa giornata la decisione, la gara è stata rinviata per motivi dordine pubblico. Si prova a rimettere insieme i pezzi di questo puzzle, poi sabato scorso la Lega di serie C sposta la partita a Modena, calcio dinizio mercoledì 5 aprile alle 15. I tifosi dello Spezia scendono in campo a modo loro, blocchi stradali e ferroviari. Le istituzioni locali si mobilitano, domenica, in quello che doveva essere il giorno della partita, allo stadio Picco va in scena unaltra manifestazione (assolutamente pacifica) di protesta e lunedì un sussurro diventa una voce ufficiale in serata: si ritorna al Picco.
Ma cosa è cambiato? Cè un nuovo piano di afflusso e deflusso dei tifosi rossoblu ed è stato il materiale spedito allosservatorio del Viminale a cambiare le carte. La partita si può fare a La Spezia. Adesso basta solo giocarla, ma con quello che è successo vi sembra poco?
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