Per lo Spezia neopromosso il problema resta lo stadio

Per lo Spezia neopromosso il problema resta lo stadio

Vinta la battaglia per la promozione in serie B, a La Spezia si accendono le polveri intorno allo stadio comunale «Picco» che, per diventare anch’esso protagonista del prossimo campionato cadetto, deve prima sottoporsi ad un attento «maquillage».
In trincea, ancora una volta uno spezzino doc, di nascita e di fede calcistica, il capogruppo di An in consiglio comunale Giacomo Gatti. E a Gatti non sono sfuggite, in questi giorni, le dichiarazioni del presidente dello Spezia Calcio Pino Ruggieri sulla situazione dello stadio e sui probabili ritardi nei lavori di adeguamento ai regolamenti di serie B.
«Quelle di Ruggieri - ha detto Gatto - sono parole che smentiscono le affermazioni rilasciate dal sindaco nell’euforia della promozione e confermano l’assoluta urgenza di un confronto nelle sedi istituzionali preposte (conferenza dei capigruppo, commissione e Consiglio comunale) sulla situazione dello stadio». «Un confronto - continua Gatti - che chiedo inutilmente da metà marzo. Adesso lo pretendo, con la massima urgenza, per fare una volta per tutte chiarezza sulloa situazione del Picco».
Questa mattina alla Spezia è convocata la conferenza dei capigruppo. «Ho chiesto al sindaco - sottolinea Gatti - di essere presente, per poter individuare un percorso istituzionale in tempi strettissimi, che preveda un approfondimento in Consiglio comunale».
I lavori allo stadio (per un nuovo impianto restano altissime le difficoltà a reperire un’area idonea) richiederanno 9 milioni di euro, 5 per realizzare la nuova tribuna e la copertura della curva Ferrovia; 4, in un secondo tempo, per la nuova curva Piscina.
Per finire, c’è da registrare che il giorno 26 maggio alle ore 21, il Gruppo di Alleanza Nazionale organizzerà proprio sul futuro dello stadio un convegno pubblico al Centro Allende.

Sono invitati sia il sindaco che la società: sarà un’occasione importante per ragionare sui possibili scenari di una questione che oggi più che mai, per «colpa» degli aquilotti, è diventata primaria nell’agenda politica della città.

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