Spia volante sui campi rom

Le telecamere di sorveglianza a Milano hanno messo le ali. Anzi, le eliche. «La tecnologia è di derivazione militare, nata per permettere ai soldati in trincea di avere immagini in diretta del campo di battaglia. Con qualche modifica è diventata funzionale anche per l’uso in aree urbane». Così Stefano Pasetti, responsabile dei Sistemi di monitoraggio, controllo e gestione del traffico dell’Atm, ha illustrato le caratteristiche tecniche dei due elicotteri-spia recentemente acquistati dal Comune di Milano, che nei prossimi mesi andranno ad integrare il sistema di videosorveglianza della città. «La telecamera posta al centro dell’apparecchiatura - ha spiegato Pasetti - registra e invia immagini alla stazione mobile, ossia un furgone dotato di computer e antenne per la trasmissione dei video. Da qui i dati possono essere trasmessi alle centrali operative delle forze dell’ordine». Silenziosa, dotata di Gps e capace di filmare anche al buio, la telecamera che vola, sorretta da una struttura in fibra di carbonio del peso di un chilo e mezzo e comandata da terra attraverso un radiocomando, è capace di raggiungere un’altezza di 150 metri e di sorvegliare un raggio di mezzo chilometro. La sperimentazione dei due gioielli tecnologici comincerà nei prossimi giorni: saranno visionati dall’alto campi nomadi, aree degradate, discariche e cantieri abusivi.

«Il robottino aereo - ha spiegato il vice sindaco di Milano con la delega alla Sicurezza, Riccardo De Corato - servirà a controllare le adiacenze di San Siro in occasione di grandi eventi o delle partite più a rischio, ma potrà anche intervenire in caso di emergenze o calamità naturali, per calcolare il percorso più rapido da indicare ai mezzi di soccorso come 118 o vigili del fuoco».

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