«Lo sport può crescere se riparte dalla cultura»

L’ex campionessa Di Centa: «Le idee più importanti della costruzione di altri stadi»

da Roma

«Per promuovere lo sport non servono grandi stadi, ma cultura». A dirlo (durante il Convegno «Sport e attività fisica per la salute e il benessere dell’individuo» promosso da Forza Italia e organizzato dal responsabile azzurro del settore, Domenico di Virgilio) è una che di sport se ne intende. Manuela Di Centa, ex olimpica di sci di fondo e membro del Comitato Olimpico Internazionale.
«Serve un impegno quei bambini e per quelle bambine che magari non faranno mai sport a livello agonistico, ma che devono avere il diritto di potersi muovere, di fare sport - dice l’atleta - La questione non è costruire grandi stadi, ma sensibilizzare al gioco-sport». La Di Centa ha annunciato un importante progetto che sta mettendo a punto insieme con Di Virgilio: una proposta di legge «semplice ed efficace che tuteli le atlete in periodo di gravidanza». Di Virgilio sottolinea invece come sul tema sport-salute sia necessario uno sforzo bipartisan in sede parlamentare. «È una questione di cui bisogna interessarci tutti insieme», dice il deputato che poi illustra alcune delle iniziative concrete prese da Forza Italia: la formazione di una «Consulta nazionale divisa per commissioni, incaricata di fare proposte concrete», ricordando come Forza Italia sia stata promotrice « di molte leggi, tra cui quella sul fumo» ricordando che quando era sottosegretario alla sanità molti esponenti dei governi di altri paesi europei andarono a consultarlo per poi seguire l’esempio italiano.
«Noi cittadini che non facciamo agonismo dobbiamo essere informati sul fatto che l’attività fisica previene molte malattie.

- insiste Di Virgilio - Un Parlamento così vicino ai problemi dei cittadini come quello italiano deve impegnarsi in questo e saper legiferare per garantire l’accesso ad una sana attività: le statistiche dicono che tre bambini su quattro non fanno sport e che in Italia abbiamo il più alto tasso di obesità infantile europeo».

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