In 24 partite 63 punti Napoli come Inter e Juve che poi vinsero il titolo

In 24 partite 63 punti Napoli come Inter e Juve che poi vinsero il titolo

La Juve di Capello 2005/06, quella di Conte 2013/14 e l'Inter di Mancini 2006/07. Sono le squadre che prima del Napoli erano riuscite a fare un bottino di 63 punti in 24 gare. Alle pendici del Vesuvio si fanno già gli scongiuri, ma tutte hanno poi vinto il titolo - tolto a Capello per Calciopoli -. La settima rimonta su otto partite iniziate in svantaggio (la seconda con la Lazio dopo quella dell'andata, ancora una volta battuta per 4-1 con il terzo gol azzurro assegnato dalla Lega a Mario Rui, nonostante il tocco finale di Zielinski) è stata forse la più bella. Tanto che il pubblico del San Paolo e i giocatori l'hanno festeggiata a lungo e con maggiore trasporto. La macchina di Sarri continua a macinare gioco e risultati: già invertito il trend della passata stagione (una sola vittoria su dieci situazioni in cui era sotto nel risultato).

La Juve - mai in testa da sola in questo campionato - resta a inseguire a un punto di distanza (con 62 punti è la seconda classificata migliore in assoluto nella storia della serie A). E domani dovrà iniziare a concentrarsi sulla Champions. Già, l'Europa (League per il Napoli dopo la «retrocessione» di dicembre) che rischia di essere un ingombro per la truppa di Sarri, lanciatissima per un sogno scudetto alla quale la piazza crede fortemente. «Se mi chiedete un assegno di 5 milioni di euro, non lo posso dare perché non ce l'ho - così il tecnico degli azzurri che nella notte della sua 100ª panchina in A ha dovuto seguire il secondo tempo del match con la Lazio nei box in tribuna dopo l'espulsione -. Ai tifosi posso solo dare cuore e anima, non so se basterà ma io metterò tutto. Di sicuro squadra e tifosi sono più maturi, il Napoli e Napoli non soffrono di vertigini».

Giovedì arriva al San Paolo il Lipsia e Sarri fa già la conta dei disponibili. Tre gli assenti sicuri (Chiriches, Mertens e Machach) e titolarissimi da «centellinare». «Dal punto di vista mentale la competizione europea deve essere il meno faticosa possibile e al momento siamo limitati anche dal punto di vista numerico», ha sottolineato l'allenatore del Napoli.

Poche le alternative in difesa, con un solo terzino sinistro dopo il nuovo ko di Ghoulam, e in attacco dove però sta per rientrare Milik. Riuscirà Sarri ad andare oltre la rosa corta e incerottata per combattere su due fronti?

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