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4x100 inglese, caso doping. E insinuavano su Marcell...

4x100 inglese, caso doping. E insinuavano su Marcell...

L'ombra del doping potrebbe riportare tutti sulla terra. Nemmeno una settimana dopo la conclusione, i Giochi Olimpici di Tokyo vengono terremotati dall'indagine (con annessa sospensione) a carico del britannico Chijindu Ujah, primo frazionista della staffetta 4x100, vinta dall'Italia proprio sulla Gran Bretagna con appena un centesimo di vantaggio. Un duro colpo rispetto alle emozioni vissute in Giappone, ancor più doloroso visto che riguarda la regina delle discipline olimpiche e già in passato vittima di conclamati casi di doping a livello internazionale.

Con i controlli effettuati al termine della gara, nella provetta di Ujah sono state riscontrate tracce di S-23 e ostarina, anabolizzante che favorisce lo sviluppo dei muscoli e aumenta la resistenza durante le prestazioni. L'argento britannico rischia di essere revocato (andrebbe al Canada, con il bronzo alla Cina), spazzando via le grandi emozioni vissute anche in Italia grazie alle imprese di Jacobs, Tortu, Desalu e Patta. Proprio gli inglesi, dopo il doppio oro di Jacobs nei cento metri e nella 4x100, avevano avanzato sospetti ingombranti e pesanti insinuazioni sul rendimento a Tokyo da parte del velocista italiano. Nella staffetta Ujah correva contro Patta mentre sui cento metri si era fermato in semifinale.

Oltre al britannico, dopo i test antidoping sono stati sospesi anche Mikhou (Bahrein), Abramyan (Georgia) e Otieno (Kenya). In una nota World Athletics ha spiegato che «in conformità con le regole sono stati avviati i necessari procedimenti disciplinari per determinare eventuali conseguenze da imporre agli atleti che potrebbero aver commesso determinate violazioni».

Una favola a cinque cerchi che rischia di trasformarsi in un brutto incubo.

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