Poche istruzioni per l'uso del prossimo euro-derby di Milano possono servire a rendere indimenticabili i prossimi otto giorni che scandiranno il ritorno di Milano in finale Champions league, Istanbul la sede, non proprio un felice ricordo per i milanisti di 18 anni fa. Per offrire un virtuoso esempio di come si possa e si debba affrontare l'evento - chissà per quanti anni a venire ne ricorderemo con nostalgia i momenti chiave - basta sfogliare l'album fotografico di una riunione tra tifosi interisti e milanisti vip, celebrata all'Osteria del Treno, locale storico, per coglierne il senso. Abbiamo visto, nei filmati che hanno preso a circolare sul web, Renato Pozzetto e l'ex giudice di Mani pulite Gherardo Colombo (milanisti doc), Massimo Moratti e l'archi-star Boeri (interisti doc), cantare insieme a squarciagola e la vita, la vita dopo un pranzo tipico lombardo e sfottò imperdibili. Già perché l'unica divisione era prevista sull'allestimento dei tavoli, uno di fronte all'altro, tra opposte tifoserie. Dove sarebbe possibile una scena del genere? In quale altra città? A Milano, da tempo per fortuna, è possibile arrivare a San Siro attraverso lo stesso itinerario, sbucare dalla metropolitana indossando i colori opposti, senza alcuna conseguenza. L'altra istruzione per l'uso riguarda i due accampamenti che stanno vivendo una inedita riedizione del derby dopo quello di Riad e ai tradizionali vissuti in territorio milanese. I reduci della semifinale datata 2003, da Javier Zanetti a Paolo Maldini, hanno confermato d'aver vissuto 6 giorni di stress emotivo, condiviso con tutta la città. Forse questa volta può essere diverso. Per un paio di buoni motivi. Il primo: perché non ci sono, nei due team, numerosi esponenti milanesi. Il secondo: perché l'abitudine a preparare questo tipo di sfide può tenere al guinzaglio le emozioni che spesso finiscono col sottrarre energie vitali. Nel 2003 lo spettacolo calcistico fu scadente proprio per questi motivi. Questa volta è probabile che sia di qualità superiore perché significherebbe poter puntare sui rispettivi mezzi tecnici e fisici. Ed è curioso cogliere infine una pittoresca affinità.
Dalle parti di Milanello continuano a interrogarsi sulla salute di Leao (ieri ha lavorato in palestra), dalle parti di Appiano è aperto il dibattito sui due ballottaggi (Brozovic o Calhanoglu, Dzeko o Lukaku) che possono diventare un problema più che una fortuna.
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