A.A.A. cercasi qualità. Il futuro della Serie A dipende da Paz e Yildiz

Indossano il 10 con leggerezza. Con le loro giocate possono alzare il livello del campionato

A.A.A. cercasi qualità. Il futuro della Serie A dipende da Paz e Yildiz
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Nati a otto mesi di distanza, giorno più giorno meno. Entrambi con il talento nei piedi, riconosciuto da chiunque ami il calcio. Testa alta e andare: per un assist o per una giocata non banale. O per cercare personalmente la via della rete, ci mancherebbe: Nico Paz è nato l'8 settembre 2004, Kenan Yildiz il 4 maggio 2005. E la serie A si è innamorata di entrambi, attesi adesso a conferme sempre più probanti. Perché quando si propongono giocate come quelle di cui si sono resi protagonisti i due ragazzini di Como e Juve rispettivamente contro Lazio e Parma, è chiaro a tutti che altre di livello analogo arriveranno. Il Como e la Juventus non vedono l'ora: sulla scia delle magie dei loro gioiellini, i lariani sognano così di poter lottare per l'Europa e i bianconeri di essere competitivi per lo scudetto.

Portano entrambi la maglia numero 10, non a caso: quella più pesante da sempre, la più riconoscibile di tutte perché implica quella certa dose di classe che identifica il campione o addirittura il fuoriclasse. E la indossano con naturalezza e leggerezza, perché alla fine quelli come loro vivono il calcio come un gioco e non come un lavoro. Yildiz è ambidestro, ama giocare in ogni zona del campo e Tudor lo sta impiegando largo a sinistra concedendogli però la possibilità di andare dove lo guida l'istinto. Può puntare l'uomo, come ha fatto in occasione del primo gol contro il Parma partendo appunto dalla zona mancina del campo, ma anche andare dritto verso la porta per ritrovarsi poi sul fronte opposto: da dove ha infine sfornato il secondo assist della serata per il gol di Vlahovic. Nico Paz argentino di passaporto spagnolo, già 6 assist nel 2025 è invece prevalentemente mancino e si diverte a danzare sul pallone come quando, contro la Lazio, ha dribblato in un fazzoletto Nuno Tavares, girandogli attorno e vedendo con la coda dell'occhio il movimento in profondità di Douvikas, servito sulla corsa nell'azione dell'1-0.

Qualità in abbondanza, ecco: quella di cui ha bisogno il nostro campionato per tornare a essere attrattivo.

Applaudirne altre prodezze sarà insomma bellissimo per chiunque ami il football: il turco è sotto contratto fino al 2029 e pare sia prossimo il rinnovo per almeno un'altra stagione, l'argentino ha un accordo fino al 2028 ed è tuttora monitorato dal Real Madrid (dove è cresciuto) e concupito dal Tottenham che avrebbe già offerto 50 milioni. Inglesi (per adesso?) respinti: il talento non ha prezzo.

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