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Addio al Calcio Catania: dopo 76 anni fallisce la società etnea

Dopo 76 anni di storia fallisce il Calcio Catania: non sono bastate le promesse dell'imprenditore laziale Mancini che non ha versato in tempo la quota per salvare la società. Dalla serie A agli argentini, ecco un po' di amarcord dei colori etnei

Addio al Calcio Catania: dopo 76 anni fallisce la società etnea

Quel "Clamoroso al Cibali", per un po di tempo', tristemente, sarà soltanto un ricordo che riecheggierà nella memoria. La storica matricola 11700 è fallita, il Calcio Catania non c'è più. La notizia è stata data dal Tribunale etneo che ha messo un punto all'esercizio provvisorio del ramo d'azienda sportivo del club rossazzurro. Il campionato del Catania, in Lega Pro nel girone C, è finito con effetto immediato e si sono spente anche tutte le speranze dei tifosi rossazzurri. "Trattandosi di vicenda di particolare interesse sociale, si comunica che in data odierna il Tribunale di Catania - sezione fallimentare - ha disposto la cessazione dell'esercizio provvisorio del ramo caratteristico di azienda calcistico della Calcio Catania s.p.a." le parole nella nota, a firma del presidente del Tribunale etneo, Francesco Mannino. Poco dopo la Figc ne ha revocato l'affiliazione sportiva, dichiarando svincolati tutti i tesserati.

"Tutti insieme per la rinascita"

Ai comuni sentimenti di delusione e sconcerto per la cessazione dell'esercizio provvisorio del ramo d'azienda del Calcio Catania e l'estromissione dal campionato di Lega Pro, "dobbiamo associare un sentito ringraziamento a mister Baldini, al Direttore Pellegrino alla rosa dei giocatori della prima squadra, ai tecnici e ai ragazzi del settore giovanile, che in questi tribolati mesi, malgrado tutto, hanno indossato con orgoglio la maglia rossazzurra, vessillo di una tradizione lunga 76 anni", ha scritto il sindaco facente funzioni di Catania, Roberto Bonaccorsi, a nome suo e di tutta la giunta. Il giorno prima era uscito di scena l'imprenditore laziale Benedetto Mancini che aveva partecipato alla base d'asta fallimentare per rilevare il ramo d'azienda legato alla parte sportiva del club rossazzurro. La decadenza è stata dovuta per "inadempimento di pagamento integrale del corrispettivo".

Quel "Clamoroso al Cibali"

il 24 settembre 1946 venne fondata una nuova società, che, ripartita dalla Serie C, in tre anni approdò in serie B: era il Calcio Catania, matricola 11700. Durante gli anni cinquanta, militò in massima serie soltanto per una stagione. Tra il 1960 e il 1966 il Catania disputò sei stagioni consecutive in Serie A ottenendo per tre volte l'ottavo posto: il primo in particolare - dove si piazzò al secondo posto nel girone d'andata - fu quello del "Clamoroso al Cibali!", dove il risultato del Cibali impedì all'Inter di potersi laureare Campione d'Italia nel 1961. Fu la voce e l'estro unico di Sandro Ciotti a coniare quel termine utilizzato ancora oggi nelle gare dai risultati imprevisti e clamorosi.

Gli anni di Massimino

Nel 1966, il club etneo fu rilevato da Angelo Massimino, il cui periodo di presidenza sarà il più lungo della storia della società ( a cui è intitolato lo stadio). Sono stati anni di grande difficoltà ma anche di enormi successi con Ennio Mastalli e Aldo Cantarutti. Massimino è stato presidente del Calcio Catania in tre periodi diversi: dal 1969 al 1973, dal 1974 al 1987 e dal 1992 al 1996, anno della sua morte. Anche se in quel periodo il club ha navigato più in B che in A, i tifosi restano legatissimi alla sua figura.

Gli anni degli argentini

Tra 2006 e il 2014, il Catania ha toccato probabilmente l'apice dei suoi successi e delle sue soddisfazioni in Serie A con una squadra piena di argentini, 11 in rosa nella stagione 2010-2011 con in panchina il "Cholo" Simeone. L'anno successivo, però, sono diventati addirittura 14. Come dimenticare le gesta del Papu Gomez, fiore all'occhiello di una squadra capace di vincere 3-1 contro l'Inter di Mourinho nell'anno del triplete ma anche di Gonzalo Bergessio e Maxi Lopez, fenomeni e prolifici attaccanti. Tra gli altri argentini c'erano anche Spolli, Carboni, Silvestre, Ledesma, Izco, Llama, Pablo Alvarez e il portiere Mariano Andujar, che con la nazionale disputà i Mondiali del 2010 e divenne vicecampione del mondo nel 2014 come ricorda Fanpage.

"Grande dolore"

"Esprimo il massimo rispetto per l'operato della curatela e del giudice fallimentare. Con grande dolore debbo constatare che la cessazione dell'esercizio provvisorio ;nel corso di svolgimento della stagione regolare arreca un grave nocumento al campionato di Serie C ed è questa una situazione che, come presidente di Lega, non avrei mai voluto vivere": lo ha detto il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, sulla decisione del Tribunale di Catania di cessare anticipatamente l'esercizio provvisorio per la società etnea.

"Torneremo...questione di tempo"

"Sui nostri gradoni rimbomba il silenzio! Torneremo...Questione di tempo": questo lo striscione apparso oggi allo stadio Angelo Massimino di Catania, appeso dai supporter etnei in prossimità della Curva Sud. Un dolore che ancora non accenna a placarsi, quello dei tifosi rossazzurri, che dalle 14 di sabato scorso, da quando cioè è arrivato lo stop all'esercizio provvisorio dal Tribunale di Piazza Giovanni Verga, non hanno smesso di chiedersi il perché. Rabbia, amarezza, preoccupazione per il futuro del calcio in città, tanti i sentimenti contrastanti che dominano chi al pallone non ha mai saputo dire di no. Gli ultimi anni della storia rossazzurra sono stati contraddistinti da situazioni imbarazzanti ma questo è certamente il peggiore di tutti. Ancora presto per capire cosa accadrà, sicuramente la nuova società ripartirà dalla serie D se non da categorie inferiori. L'intera città sportiva, che non ha mai abbandonato Il calcio Catania 1946, è triste e in lutto.

Un giorno, speriamo il più presto possibile, risorgerà dalle sue ceneri per scrivere nuove pagine di storia calcistica.

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