Adesso Milano ci regali una notte come a Napoli

Adesso Milano ci regali una notte come a Napoli

La grande bellezza di Victor Osimhen in omaggio a Paolo Sorrentino, tifoso a bordo campo del Maradona. Il più grande attaccante africano della nostra serie A, quarantasette gol, superato il fenomeno George Weah. Napoli si è giustamente regalata la giornata di gloria nella propria casa tinta di azzurro, con la regia del premio Oscar. Il gesto di Spalletti a fine partita, nessun sorriso nei suoi applausi al pubblico, è sembrato un ringraziamento prima di un distacco. Il certaldese ha vinto sul campo, con il lavoro e le idee, mettendo da parte (non sempre) certe intemperanze verbali e caratteriali che invece fanno parte del peggior repertorio di Josè Mourinho, il quale ha voluto aggiungere altre pagine di alta letteratura alla propria carriera di comunicatore, ha ironizzato su Renzo Ulivieri senza mai citarlo, secondo quello stile sporco di dire a metà e comunque insinuare, così eccitando la pancia dei tifosi, quelli romanisti che hanno osannato l'arruffapopolo nonostante la sconfitta senza passione contro l'Inter. Restano gli ultimi fuochi per le coppe europee e per fortuna c'è il football, ci sono l'Inter e il Milan che stanno bene, pronte a un derby che comunque verrà deciso nella partita di ritorno. Il dubbio Leao condiziona i pronostici, l'eventuale assenza del portoghese sarebbe paragonabile a quella di Haaland o di Vinicius Jr. nell'altra semifinale tra Real Madrid e Manchester City, roba buonissima per prepararci al viaggio verso Istanbul.

Sabato sera Carlo Ancelotti ha portato la squadra a vincere la coppa del re contro l'Osasuna, per Florentino Perez è il trentaduesimo titolo, per Carlo il venticinquesimo, dieci dei quali ottenuti con il Real. Proviamo, dunque, a interrompere la fiesta spagnola e il party degli arabi di Manchester. Saranno notti bellissime, lunghissime, come quelle che stanno vivendo Napoli e i napoletani.

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