Il club dei magnifici nove no Tav ha sparato un colpo a salve, Tavecchio non è barcollato ed ha respinto l'invito: «Io non mi ritiro». Questione di tempo, penserà qualcuno. Anche se c'è tempo solo fino a lunedì. I magnifici nove (Juve, Roma, Fiorentina, Empoli, Sampdoria, Cagliari, Cesena, Sassuolo e Torino) cercano alleanze. Cairo sostiene che «con noi ci sono altre tre squadre della serie A». Della Valle no Tav ha parlato di «situazione kafkiana». Zamparini li ha respinti a modo suo. Eppure il Palermo, insieme a Verona e Atalanta, era tra gli indiziati di dubbio, titubanza, tradimento a quel famoso voto 18-2 (Roma e Juve) che oggi è l'affresco della Serie A: una banda di inadeguati, per dirla con Agnelli. «Quel documento è un autentico schifo. Mi hanno chiamato Cairo e Agnelli per metterci la firma, sono un branco di citrulli, li ho mandati a quel paese», ha spiegato Zamparini (c'è puzza di scheda bianca) prima della replica di Cairo: «Ma se lunedì volevi firmare la lettera...». Cosa saranno mai le comiche, al confronto?
Però le vie della Provvidenza e della previdenza sono infinite e, ieri, ha sparato un altro colpo Demetrio Albertini, che, poveretto, è stato scaricato pure da Roma e Juve, causa richiesta di passo indietro per entrambi i contendenti alla poltrona federale. Stavolta ha giocato con il gusto del taglia fuori, un po' di scacchi in salsa sportiva. Ha ripetuto l'invito: «Se Tavecchio si tira indietro, sono pronto a farlo anch'io». Poi ha aggiunto il carico: «Tavecchio, con le sue affermazioni, ha provocato una decisa frattura nel calcio. Ha sempre sostenuto di voler essere il candidato di tutti, ma nei fatti non lo è più. E ora col suo atteggiamento sta provocando un'ulteriore spaccatura. Se decidesse di proseguire nel cammino significherebbe che il suo obiettivo è quello di fare esclusivamente gli interessi di una parte del calcio. E nel caso si realizzi quest'ultima eventualità, chiedo fin da ora, a chi ha sempre puntato a una soluzione condivisa, di sostenermi nell'urna». Ovvero: porgo l'altra guancia, sennò aiutatemi a tirare uno schiaffone. In questo deprimente gioco delle parti, posizione assolutamente corretta che si scontra con il vorticare di parole, fatti e fattacci dietro le quinte.
L'idea commissariamento oggi è il salvagente più gettonato, già intravisto da alcune componenti fra le quali l'associazione calciatori, l'idea schede bianche è un escamotage, ma la serie A spaccata è il peggior colpo d'occhio che il calcio possa dare, anche all'estero. Non a caso Gianni Infantino, segretario generale Uefa, ieri ha commentato: «Peccato che le polemiche intorno all'elezione abbiamo oscurato gli altri problemi del calcio italiano». Detto da un uomo Uefa è una sorta di avvertimento. Ma il nostro pallone è ricco di ciechi, sordi o chiacchieroni. Per esempio, si registra la ostentata lontananza dell'Inter che voterà secondo coscienza. Non va dimenticato che Thohir ha avuto qualche piacere da Lotito, quando si è trattato di pagare Hernanes. Intorno al pro o contro Lotito, si gioca tutta la partita federale. E questo dice dove è arrivato il calcio. Il povero Tavecchio è solo un soldatino di piombo. Ieri c'è stato anche un derby genovese. Ferrero (Samp) che chiede di rinviare l'elezione («E nominare un commissario o un comitato di saggi per una riforma accettata da tutti») o di andare al voto con voto palese. Preziosi pronto a controbattere: «Cambiare le regole a due giorni dal voto significa provare a vincere truccando il mazzo, ai danni della democrazia interna».
Naturalmente gli illustri statisti dimenticano tutto quanto è avvenuto nel calcio degli ultimi decenni: a proposito di regole cambiate. Ma è vero che il regolamento delle elezioni e lo statuto federale parlano sempre di scrutinio segreto.
Certo, nello scrutinio segreto potrebbero aumentare le società dissidenti della Lega Pro (per ora si varia da 10 a 20) ed anche quelle di serie A potrebbero aumentare. Ma è altrettanto vero che le percentuali pro Tav sarebbero sempre vincenti. Il calcio ha perso prima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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