Gli All Blacks, missione impossibile dell'Italrugby

Gli All Blacks, missione impossibile dell'Italrugby

Quattordici partite e 14 sconfitte. 140 punti segnati (appena 10 a partita) e 772 subiti. Contro gli All Blacks la partita sulla carta non c'è. E poco importa se sabato la squadra di Steve Hansen è stata ancora sconfitta dall'Irlanda. La corazzata scricchiola ma contro gli azzurri può bastare anche una formazione con qualche cambio. Scelta obbligata per gli All Blacks che hanno poche partite in agenda per mettere a punto la squadra che punterà al terzo mondiale di fila. Vedremo così Beauden Barrett duettare con Laumape e Lienert-Brown in una inedita cerniera nel midfield, così come Vaea Fifita, il tongano strappato alle aquile del sud pacifico a 18 anni e imbarcato nell'avventura dei tuttineri o Jordie Barrett, talento immenso ma poco utilizzato.

Un senso per gli All Blacks la partita dunque ce l'ha. In settimana non si sono ammazzati di lavoro: fase di scarico, si dice. E allora visita al sacrario di Cassino dove riposano i soldati del battaglione maori e poi una puntata a San Pietro, insieme agli azzurri. L'Italia arriva al match dell'Olimpico di Roma (ore 15, diretta DMAX) dopo la sconfitta con 4 mete rimediata a Padova contro l'Australia. Un solo cambio: dentro Sperandio per Bellini, autore dell'unico sigillo azzurro. O'Shea punta il riflettore sulla prestazione azzurra. È quello che conta anche se davanti ti trovi i campioni del mondo. Le cose positive contro la Georgia e (pochine) con i wallabies sono quelle dalle quali si deve ripartire. Parla di forza mentale e della meta annullata a Tebaldi che avrebbe potuto cambiare l'inerzia del match padovano. Roba da vigilia, un copione già visto anche perché con gli All Blacks gli spazi di manovra sono inevitabilmente ristretti, compresi quelli sulla formazione. Oggi i conti il cittì irlandese li deve fare anche sul ranking perché con la vittoria di sabato contro una Scozia rimaneggiata, anche gli Usa ci hanno sorpassato. E se gli All Blacks non sono la migliore occasione per risalire la china, certo una prova coraggiosa potrebbe servire per rimettere benzina nel serbatoio delle motivazioni.

Pubblico delle grandi occasioni, sul piatto l'Italia può mettere Negri e Polledri, le due terze linee destinate a diventare le stelle azzurre del futuro. Il resto lo deve fare la voglia di giocare a testa alta e di affrontare l'haka senza timori. Loro sono di un altro pianeta, noi per ora dobbiamo solo pensare di poterci arrivare.

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