Allegri azzecca la carta dell'ex

Bernardeschi spietato a Firenze, poi chiude Higuain. La Viola fermata da un palo

Allegri azzecca la carta dell'ex

nostro inviato a Firenze

La Juventus non cade nella trappola di Firenze grazie a un colpo del grande ex. Federico Bernardeschi zittisce fischi e insulti con una punizione velenosa. E fa meglio di Baggio che la prima volta che tornò a Firenze nel 91 scelse addirittura di non tirare un rigore, che De Agostini poi sbagliò. Ai tifosi viola non resta che applaudire Veretout per un fallaccio sul traditore, che con il quinto gol, più speciale degli altri, inizia a ripagare l'investimento da quaranta milioni fatto dai bianconeri. E Bernardeschi si gode come una passerella il cambio, effettuato con una calma olimpica quasi a voler riascoltare tutti i fischi e gli insulti, senza paura. Alla Fiorentina resta la rabbia per un rigore tolto dal Var che farà discutere. E il rammarico per un bel primo tempo in cui avrebbe meritato il vantaggio. Solo nel finale la squadra di Pioli alza bandiera bianca inchinandosi anche a Higuain.

Ma è soprattutto la notte di Bernardeschi che maschera, con il carnevale alle porte, una Signora che non mette il vestito delle grandi occasioni. Può essere la conseguenza dell'imminente ritorno della Champions che, anche se Allegri l'aveva esorcizzato alla vigilia con un «ci penseremo da sabato», qualcosa toglie nella testa dei giocatori. In più la Fiorentina è tatticamente perfetta: Pioli si specchia in Allegri, lo copia e incolla; inoltre gli spegne la luce, raddoppiando sistematicamente Pjanic. E così la Juve gioca sulla difensiva non trovando nemmeno sbocchi sulle corsie laterali, dove Bernardeschi riceve la scontata valanga di fischi e insulti, riservata all'ex che ha tradito proprio per l'acerrima nemica. Aggiunge pepe a questa sfida che a Firenze è la partita, la giovane e straniera viola l'ha capito al volo. Si può perdere con il Verona 4-1 in casa, ma con i gobbi bisogna dare tutto. E l'ambiente si scalda definitivamente quando al minuto 18' l'arbitro Guida assegna un rigore per fallo di mano di Chiellini, ma dopo tre minuti il Var gli fa cambiare decisione: sugli sviluppi dell'azione viene giudicato involontario il tocco di Alex Sandro sul contrasto di Simeone e a quel punto Benassi è in fuorigioco. Dubbi restano e sono tanti, anche per un presunto fallo di Simeone.

Il Franchi diventa una bolgia. Tutti si aspettano l'altro Federico, Chiesa, ma è Gil Dias a seminare il panico tra i bianconeri quando riparte in contropiede e centra un palo clamoroso. A quel punto la squadra di Allegri, scampato il pericoloso, sembra solo voler aspettare l'intervallo per rimettere le cose a posto. Ma è ancora la Fiorentina a menare le danze, anche perché la Juventus continua a giocare tutto tranne che una partita seria come aveva ordinato Allegri: approssimativa con tanti palloni persi in fase di impostazione. Il destino vuole che il primo vero tira lo debba fare proprio il grande ex: la punizione di Bernardeschi sorprende il colpevolissimo Sportiello che si nasconde dietro la sua barriera e non vede partire il tiro. Lascia perplessi quello che succede subito dopo nel settore Maratona dove dei tifosi della Juventus vengono obbligati ad andarsene.

Trovato il vantaggio, senza quasi aver fatto nulla per meritarlo, Allegri prima si copre con Barzagli poi rispolvera il trequartista con Douglas Costa, probabilmente in vista della Champions, modulo varato proprio dopo la sconfitta dell'anno scorso a Firenze.

Poi sale in cattedra la solita coppia: prima Buffon sradica dai piedi di Thereau il pallone del pareggio; poi Higuain lanciato da Chiellini firma il raddoppio. La Juve torna capolista, almeno per una notte, oggi il Napoli con la Lazio deve risponderle un'altra volta.

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