Allegri contro il tabù Lazio Balotelli ko, torna Pazzini

Il tecnico livornese non ha mai vinto contro i romani a San Siro. Mario lasciato a casa a causa di una forte contusione al perone

Allegri contro il tabù Lazio Balotelli ko, torna Pazzini

C'è un altro tabù da infrangere. É quello che lamenta Max Allegri, tecnico del Milan, incapace finora di piegare la resistenza della Lazio dalle parti di San Siro. Non riesce al Milan da cinque anni addirittura: l'ultimo successo infatti è datato 29 settembre del 2008, 4 a 1 rotondo. Da allora sono seguiti solo tre pareggi: né Ibra né Cassano sono riusciti nell'impresa. Nemmeno Mario Balotelli, ultima vitamina arrivata per rendere ancor più vigoroso il giovanotto in rossonero, può partecipare alla serata: la contusione muscolare e ossea a livello del perone, rimediata durante il derby, non è stata smaltita e perciò è indispensabile farlo riposare e recuperarlo per il Genoa, prossimo rivale di campionato. È pronto invece Pazzini, rimesso in sesto dopo la sfida col Barcellona, con Robinho di scorta, finalmente a disposizione del Milan e, nei progetti del tecnico, indispensabile per dare dare il cambio a El Shaarawy che si è rimesso dallo stato influenzale di giovedì.

C'è un tabù da sfatare ma anche uno spareggio (per il terzo posto) da affrontare con la Lazio, squadra che, definizione di Allegri, «ti fa giocare male» grazie a un tecnico molto furbo che ha capito al volo il calcio italiano e lo ha interpretato in modo cinico, senza snaturarne le caratteristiche. Pensate ha perso per infortunio Klose e ha trovato per strada Floccari che lo ha rimpiazzato alla grande. D'altro canto il designato numero uno a sostituire Balotelli è Giampaolo Pazzini che si ritrova vicino a tagliare un traguardo suggestivo (100 gol in serie A, è a quota 99 attualmente) prima di ritornare sotto i riflettori per il viaggio a Barcellona che al momento viene considerato solo un fastidioso riferimento. Perciò il Milan deve rimettersi nei piedi e nell'estro ritrovato di Stefan El Shaarawy cui hanno appena prolungato il contratto, mossa più politica che economica, sottolineata da Galliani e dal club per far sapere, urbi et orbi, che il Milan ha chiuso con la stagione delle cessioni eccellenti.

«Bisogna avere molta pazienza, la Lazio non è squadra da lasciare varchi incustoditi» è il consiglio offerto da Allegri, alle prese con il giusto dosaggio dei suoi giovanotti. Per esempio De Sciglio, causa l'assenza prolungata di Constant, può restare a presiedere l'argine di sinistra senza timori di cadute nel rendimento. «Ha superato quella fase» la garanzia di Allegri. Diversa invece la valutazione sul conto di Niang che deve aver accusato qualche calo di tensione se viene escluso dal trio d'attacco di partenza dopo Barcellona e Inter. Forse è merito esclusivo di Boateng e del suo smalto, ammirato anche dai critici più feroci del ghanese di passaporto tedesco che col gol al Barça ha acquistato fiducia e autostima, tanto da ripetere il suo niet per interviste nei confronti della stampa italiana.

Lo ha maltrattato, questa la spiegazione, e lui, nel frattempo essendosi convinto di essere diventato una star, ha proclamato il suo orgoglioso silenzio. Ce ne faremo tutti una ragione. L'importante che continui a soddisfare le esigenze di Allegri.

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