MilanelloIl Milan su tre fronti. Davanti agli occhi la fatal Verona da esorcizzare e l'occasione per Robinho di togliersi dalle spalle tutta la polvere e le attese di questi ultimi mesi. Sul tavolo di Galliani la grana Cagliari qui intesa come modalità della sfida con la Fiorentina che rischia di arroventare la sfida Champions. Infine il rischio per Balotelli di tornare in uno stadio (precedente del 6 gennaio 2010, contro Mario interista insulti e buuh razzisti a cui rispose dichiarando che quel pubblico gli faceva «sempre più schifo»). Cominciamo da quest'ultimo, che sembra il meno temuto. E non solo perchè c'è il diktat dell'Uefa in proposito (partita da sospendere) ma perchè Allegri è pronto a consegnare all'interessato le raccomandazioni di rito che proprio di rito non sono. «Con l'indifferenza riuscirà a zittire eventuali nuovi brutti episodi» è il suo consiglio. Passiamo al secondo fronte. Che può diventare motivo di grande tensione visto che il duello per la Champions non è soltanto tecnico. Chi dovesse tagliare questo traguardo assicurerebbe al proprio bilancio un gettone molto ricco di 30 milioni che in questi tempi di recessione e di magra per i club anche i più balsonati, sono una cifra enorme. Cagliari-Fiorentina si gioca a porte chiuse: questa l'ultima indicazione delle famose autorità competenti. «Così il campionato è irregolare» la conclusione di Galliani. Smentita da Montella, allenatore della Fiorentina. «Anch'io preferivo giocare a porte aperte. Non credo che una squadra blasonata abbia problemi a giocare in uno stadio pieno» la stoccata spedita in via Turati. Dove il vice-Berlusconi non ha alcuna intenzione di lasciar perdere. E non solo perchè la prossima settimana c'è lo scontro diretto con la Fiorentina. E infatti, a stretto giro di agenzia, ecco la risposta pubblica e solenne di Galliani con una nota, preparata dal legale Cantamessa, misurata ogni espressione, ogni aggettivo. La sostanza è la stessa: «C'è stata disparità di trattamento». Nessuno può cambiare le carte in tavola. C'è un solo risvolto che può far benedire quest'altro pasticciaccio brutto: la prossima modifica regolamentare in sede di Lega. E cioè non sarà possibile più, prima del via del campionato, indicare la sede dello stadio con la possibilità di indicare una deroga.
Il terzo fronte sul quale il Milan è concentrato resta infine quello del Chievo, squadra capace di mandare di traverso i piani del Napoli pur soffrendo le pene con Juve e Inter. Senza Boateng (problemi alla spalla), Zapata (rientrato venerdì dal sud-America) e Pazzini (non ancora recuperato dopo il regalo di Portanova), Allegri può spalancare le porte al suo ex pupillo Robinho, visto che Niang si è allenato poco e male per via di una indisposizione. É l'ora del brasiliano rimasto a Milanello solo per l'offerta al ribasso del Santos: può diventare la musa di Balotelli ed El Shaarawy che proprio a Malta han dimostrato di poter giocare con identico profitto anche in coppia, senza dover per forza disegnare il tridente. «Balotelli ha grandi margini di miglioramento, speriamo che il suo momento sì continui» è la carta di credito esibita dal tecnico rossonero costretto nel finale a intervenire anche nel dibattito aperto dalla frase di Antonio Conte. «Ci vuole rispetto per i tifosi, io mi sento legato al Milan, mi piacerebbe una esperienza all'estero o chiudere con la Nazionale.
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