Onestamente. Sarà anche un figlio di buona donna ma Josè Mourinho non finisce mai di stupirci. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che con un colpo di mano avrebbe tentato di sostituirsi ad Andrea Agnelli per rifare la Juve 2015/2016. Oscar, Willian e Cuadrado in cambio di Pogba, oppure opzione B: 95 milioni cash più uno a scelta fra i tre. A dire il vero non l'ha detto Mourinho, l'ha scritto il Sun . La Juventus non ha risposto perché non c'è nulla di ufficiale, ha solo fatto sapere che in sede non sono arrivate telefonate: «Pogba è incedibile».
A rimettere insieme la Juve 2014/15 ci pensa Max Allegri.
Ha già fatto sapere che la brutta aria che girava attorno alla squadra è magicamente svanita: «La vittoria in Supercoppa a Shanghai ha portato una spinta importante all'autostima della squadra». E giusto perché era in tema, ha anche fatto sapere cosa si aspetta: «Tutti hanno il diritto di pensare allo scudetto. Direi che Inter, Milan e Roma sono le squadre che hanno fatto un ottimo mercato, si sono rinforzate molto e credo che insieme alla Juventus siano le favorite. Non scordiamoci del Napoli perché Sarri ha portato nuovi stimoli, hanno mantenuto l'intera rosa, mettendoci dentro qualche acquisto. Poi la Fiorentina che sta facendo bene». Ha dimenticato solo la Lazio, magari è casuale. Sarà un campionato molto più equilibrato di quello dell'anno scorso, lo sa benissimo, e quindi dovrà essere bravo a fare un passo alla volta: «Abbiamo già un bel programma davanti: 38 di campionato, 6 di Champions e una di coppa Italia...». È stato leggero, si è fermato al minimo e poi si è tolto uno sfizio una volta per tutte: «A Milano dicono che nella seconda stagione fallisco? Non mi sembra di aver fallito al Milan nel secondo anno, insomma non è stato tutto da buttare, siamo arrivati a un quarto di finale di Champions, abbiamo lottato con la Juventus in campionato e abbiamo vinto la Supercoppa. Non mi sembra poco».
Sa che questo palmares non gli basterà quest'anno, ma il suo era solo un avviso: quando va male porto sempre a casa qualcosa. E ha dettato i numeri che la Juve dovrà fare per ripetersi per il quinto anno consecutivo: «Il calcio è fatto di cifre e per vincere il campionato la statistica più importante è che devi fare tra 75 e 80 gol e devi subirne da 20 a 25. Se riesci a stare in questi numeri vinci il campionato».
Abbiamo controllato, ha ragione. In effetti sembra molto rilassato e per niente preoccupato: «E perché dovrei esserlo? Dispiace per gli infortuni che ci sono capitati, soprattutto per quello di Khedira, il più lungo. Morata da martedì è di nuovo con la squadra, Chiellini è rientrato, Morata e Marchisio sono out, per Mandzukic si decide all'ultimo per quel colpo ricevuto sulla coscia nella partitella di mercoledì che gli dà fastidio. Ma se non sta bene preferisco non rischiarlo, anche perché con Llorente, Zaza, Dybala e Coman mi sento coperto».
Una specie di fucilata alla figura.
E sta anche aspettando il trequartista.
Poi gli è toccato di parlare dell'Udinese e qui è caduto nella retorica dei prepartita: «Questa è una squadra che fa giocare male le avversarie».
Sinceramente non si è mai capito bene cosa significa dai tempi della nazionale del Belgio che si è portata avanti questa nomea per anni, poi è sparita dal calcio europeo e nessuno se la ricorda più.Colantuono invece ha fatto sapere che con la Juve giocherà contro senza timori: «Ho espugnato anche campi più difficili, non parto battuto». Questo è parlare schietto.
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