Allegri vede un altro record di Conte

La Juve cerca la 12ª vittoria consecutiva: "Ma se non arriva lo scudetto non servirà a nulla"

Allegri vede un altro record di Conte

Ad Antonio Conte piaceva stravincere, non solo vincere. Inseguiva record su record, in maniera bulimica e instancabile. Max Allegri è diverso: punta al bersaglio grosso e stop. Meglio allora non parlargli di traguardi parziali, strisce vincenti e percorsi da eguagliare. Tradotto: alla Juve manca una sola vittoria (la dodicesima) per fare pari e patta con il record realizzato dal suo predecessore nel 2013-14: «Ma non mi interessa perché, se poi non conquisteremo i punti necessari per vincere lo scudetto, non sarà servito a nulla». Semmai, imporsi oggi a Verona contro il Chievo all'ora di pranzo significherebbe godersi per qualche ora la vetta della classifica: mai successo in questa stagione. «Dovremo essere subito pronti, avendo il massimo rispetto del Chievo, così come del Frosinone domenica prossima. Abbassare la tensione sarebbe molto rischioso, ma sono sicuro che la squadra avrà l'approccio giusto. La lotta scudetto? L'Inter è dietro, ma non è tagliata fuori, così come non lo eravamo noi qualche mese fa».Bersaglio grosso, allora. Da continuare a ricercare dovendo fare a meno di Mandzukic per un mese, quindi fortemente a rischio anche per l'andata degli ottavi di Champions contro il Bayern Monaco (23 febbraio), pur se non è escluso un recupero leggermente più veloce. «Non interverremo sul mercato, non starà mica fuori tutta la stagione. Morata? Ritrovato il gol in coppa Italia, dovrà farlo anche in campionato». Lo spagnolo (un gol ogni 285' finora) giocherà in coppia con Dybala (Zaza in panchina: media di una rete ogni 80'), per il resto Caceres dovrebbe dare un turno di riposo a Chiellini. Tra i convocati si rivede Pereyra (acquisto di gennaio: ultima presenza il 25 ottobre), il resto interessa poco o nulla.

Comprese le voci inglesi secondo cui per la panchina del Chelsea è duello Conte-Allegri: «L'anno prossimo sarò certamente alla Juve? Bisogna chiederlo alla società: se mi mandano via domattina, non lo sarò più. Al di là di quello che si dice, preferisco rimanere concentrato su campionato, coppa Italia e Champions. Cercando magari di vincere la finale: non sarebbe male». Decisamente no.

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