Va capito l'Alonso furioso. E non per le paparazzate fotografiche che l'hanno fatto andare fuori di nervi l'altro giorno con seguito di denuncia presentata dal fotografo assalito. Va capito per via della dose industriale di iella che l'ha colpito in quel della Malesia sotto forma di suo errore e in Bahrein sotto forma di ali mobili diventate immobili (a proposito, a Barcellona drs modificato). Va capito se, ora, nonostante una Ferrari veloce, preferisce andare piano con le parole. Per cui «bene in ogni condizione» dice; per cui «altre volte ho visto alcuni starci davanti dopo che nelle libere i più veloci eravamo stati noi... meglio aspettare la pole».
Questo è successo a Montmelò, Barcellona e dintorni, nel primo giorno di libere. La Ferrari è spedita, secondo tempo sul giro secco. E nella simulazione gara, sul passo, non ha rivali. Sia con gomme medie che con le dure old version. Cioè quelle 2012 rispolverate dalla Pirelli dopo le recenti polemiche. Poco importa che davanti, sul giro secco, ci sia la Red Bull di Vettel. Diciassette millesimi li separano. Nulla. Segno che la modifica polimerica dettata dal buonsenso ma tanto voluta dalla Red Bull - appunto gomme più dure - di fatto sembra aver aiutato la Rossa. Segno che il progetto F138 è davvero buono. Segno anche che le molte novità portate (fondo, cofano motore, deflettori zona anteriore, dischi freni, fiancate zona posteriore) funzionano. Nonostante pioggia e pista bagnata del mattino abbiano mozzato il programma prove. Lecito sperare. Anche perché Barcellona è pista esigente che non fa sconti. Se una macchina è brocca a Montmelò non ha speranze per il resto della stagione. Ma se è buona... Sul tema è rivelatrice l'analisi del direttore tecnico Pat Fry: «Con le nuove gomme dure abbiamo più prestazione e meno degrado». Continua invece il calvario McLaren. Il diplomatico Button ha più o meno detto «siamo terribilmente indietro».
POLEmicamente
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I tempi 1. Vettel Red Bull 1m22.808; 2.
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