L'indispensabile Giroud nel "povero" Diavolo di Pioli

Il francese non ha alternative. Il tecnico ha la panchina corta, ma Bennacer trequartista...

L'indispensabile Giroud nel "povero" Diavolo di Pioli

È un classico del nostro calcio, molto chiacchierato e poco capito. Tutte le volte che, per stato di necessità, c'è un allenatore che provvede a cambiare non stile di gioco ma schieramento in vista di prossimi, ravvicinati, impegni, parte la solita tiritera. «Ha sbagliato, troppo turnover» la raffica di critiche rivolte al tecnico campione d'Italia. E anche in questo caso, riferimento specifico a Milan-Empoli, si scambia il dito che indica la luna con la luna stessa. Già perché il quadro da esaminare è il seguente: il Milan si ritrova a giocare venerdì santo con l'Empoli, Empoli ripetiamolo non Real Madrid, poi mercoledì prossimo col Napoli in Champions, quindi sabato a Bologna in campionato e infine martedì 18 aprile a Napoli in Champions, cioè 4 partite in 11 giorni. Domanda: Pioli può far giocare sempre gli stessi? La risposta: assolutamente no. Eppure, secondo lorsignori, Pioli avrebbe dovuto puntare sull'Empoli, schierando Giroud, Leao etc, gli stessi di Napoli insomma. Cosa avrebbero detto se avesse scelto la strada opposta? Ma come manda in campo sempre gli stessi? A Lecce, tanto per fare una riflessione, Spalletti ha perso Simeone per infortunio e Osimhen, nonostante i falsi bollettini di recuperi miracolosi, sarà disponibile per la gara di ritorno.

Bisognerebbe poi ricordare che, ad esempio, con la Salernitana, quindi lunedì 3 aprile, non un anno fa, han giocato i titolarissimi e il risultato è stato un altro modesto pari. Perciò la soluzione al quesito iniziale non è il turnover ma il rendimento scadente della panchina e del mercato estivo. Perché di questo bisogna dibattere a parziale discolpa di Pioli che forse ha commesso un solo errore, utilizzare Bennacer trequartista quando avrebbe potuto puntare su CDK che pure appena entrato, a destra, si è fatto buttar via da Luperto come un grissino. Origi non ha azzeccato una giocata, Rebic si è divorato una golosa occasione in apertura e da quel momento è andato in depressione.

Giroud, appena entrato, ha costruito le migliori occasioni. Ma allora alla sua età deve giocarle tutte il francese? Non può. Invece è il caso di reclamare, per il futuro, un diverso assortimento dell'attacco che attualmente non ha nemmeno Ibra.

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