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Altra batosta. E ora la Francia All'Italia resta solo l'orgoglio

Si allunga la striscia no. Fra 7 giorni i galletti dell'ex ct

Paolo Bugatto

Non c'è stata partita. Troppo forte l'Inghilterra, di un altro pianeta verrebbe da dire. L'Italia è ancora lontana, almeno 8 mete, quante ne hanno segnate i bianchi della Rosa ad un azzurro apparso sbiadito rispetto alla sfida con l'Irlanda. Altra partita per carità e probabilmente altro spessore rispetto a questa Inghilterra, cinica e con le idee chiare. A Twickenham finisce 57 a 14. Fisico e possesso, il mantra di Eddie Jones che con gli azzurri doveva segnare più punti possibili per rimanere attaccato al sogno di vincere il torneo a dispetto della sconfitta rimediata due settimane fa in Galles. E il piano è stato rispettato in pieno. Punto di bonus ottenuto con le quattro mete del primo tempo, poi accademia nella ripresa condita da altre quattro mete.

Ci illude solo il sigillo di Tommaso Allan che rimette in equilibrio l'iniziale vantaggio di Jamie George. È l'Inghilterra a fare la partita senza lasciare briciole alla timida iniziativa di marca italiana. Non basta Tebaldi questa volta.

Anche la fortuna gira le spalle all'Italia. La luce infatti si affievolisce quando Campagnaro è costretto a lasciare il campo e diventa buio pesto quando anche Castello, entrato al suo posto, si vede costretto a dare forfait per infortunio. La difesa che con l'Irlanda aveva funzionato, diventa carta velina contro i bianchi. Mischie e touche non fanno da rifornimento e la solita indisciplina permette agli inglesi di gestire il possesso con una buona continuità.

Alla fine saranno otto le mete subite, due quelle di marca italiana con Morisi che nel secondo tempo finalizza l'unico lampo servito magistralmente da Allan. Ma la differenza c'è tutta e conferma la distanza ancora siderale che c'è tra gli azzurri e l'alto livello.

Vanno così in meta Jonny May, Manu Tuilagi (due volte), Shields, Kruis, Robson e ancora Shields sfruttando un dominio fisico e organizzativo che lascia poco sul terreno. Pressione e possesso con l'Italia che fa il possibile ma resta il più delle volte in affanno. Lascia il campo anche capitan Parisse e Polledri buttato nella mischia non incide più di tanto. La striscia di sconfitte nel torneo si allunga e tra una settimana toccherà alla Francia saggiare quel che resta dell'azzurro. Di fronte la Francia di Jacques Brunel, nostro vecchio cittì, saranno ottanta minuti che valgono qualcosa in più del cucchiaio di legno.

Stavolta ci si gioca un bel pezzo di orgoglio.

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