Milan, l'antivirus non basta. E Seedorf becca i primi fischi

Dopo l'Inter, l'Udinese elimina anche i rossoneri e va in semifinale. Segna subito Balo, poi la beffa di un ragazzino uruguaiano del '93

Milan, l'antivirus non basta. E Seedorf becca i primi fischi

Hanno fatto fuori anche il Milan e adesso volano in semifinale mentre San Siro saluta con un giro di fischi la prestazione del nuovo corso di Seedorf. Guidolin aveva detto che chi viene a San Siro e ha paura, perde sempre. L'Udinese ha giocato un primo tempo sotto, poi alla pari e nel secondo ha schiantato le illusioni rossonere. La faccenda si è complicata quando Widmer è fuggito in fascia destra inseguito da Emanuelson che lo ha scortato fin dentro l'area e solo allora ha deciso di abbatterlo. Muriel ha calciato dal dischetto forte e rasoterra, Abbiati non c'è arrivato, 1-1, era il 41esimo del primo tempo. Fino a quel punto la partita praticamente non s'era vista. Il Milan per lunghi tratti aveva domato la palla nella metà campo avversaria e si era esibito in torelli a basso rischio. Il vantaggio dopo soli sei minuti aveva fatto il resto. Poca reazione da parte dell'Udinese con ritmi da amichevole infrasettimanale dove non farsi male è la prima preoccupazione. Strana competizione la coppa Italia, a parole tutti la vogliono vincere, dà un accesso al continente, poi però in campo manca intensità. È stato così anche fra Roma e Juve che si è accorta tardi che la stava regalando e quando ha fatto entrare i pezzi grossi era già finita, anzi l'ha persa. Il Milan comunque si è presentato al completo, Birsa al posto di Honda l'unica seria variante, eppure a San Siro poca gente. Peccato, la strada meno tortuosa per entrare in Europa non piace, eppure quando le cose si mettevano storte erano proprio i tifosi del Milan a dare l'esempio. Comunque il gol di Balotelli ha messo subito bendisposti gli animi, applausi perfino a De Jong che calcia su Brkic una palletta senza pretese a metà tempo. In realtà l'Udinese qualcosa ha provato a farla, Muriel correva come un leprotto, arrivava al limite e calciava addosso a qualcuno. Al 10' c'erano tre compagni che lo aspettavano dentro l'area del Milan, pochi minuti dopo Fernandes era piazzatissimo, niente, ignorato. La ritorsione è arrivata puntuale con Fernandes che approfittando di una leggerezza a metà campo di De Jong è volato verso Abbiati e fra darla a Muriel o calciare, ha scelto la seconda. Muriel zitto, Guidolin sempre più furibondo.

Ma questi non sono sembrati allarmi per Kakà e fratelli, e il rigore è arrivato subito dopo quando in campo c'era già Mexes per Zapata. Eppure si erano viste anche belle cose, il gol di Balo su tutte, partito proprio da una sua accelerazione stoppata e palla recuperata da Kakà, apertura per Birsa a destra, centro, finta di Robinho, Brkic e compagni molli, Balo da un passo in porta. Però il tempo si è chiuso sull'1-1 e quanto possa centrare il modulo abbastanza sfrontato di Seedorf è ancora prematuro dirlo. Di sicuro Verona e Udinese non sono due armate. Guidolin inoltre ha tenuto in panca gente sveglia come Basta, Pinzi e Di Natale, compreso Maicosuel il giustiziere dell'Inter, ha ballato ma non ha mai corso rischi, nel secondo tempo la sua Udinese è cresciuta e il Milan ha preso anche paura, con la gente che ha iniziato a rumoreggiare. Il possesso palla non è stato più così evidente e l'Udinese era sempre più nell'altra metà campo. Pereyra appena entrato ha avuto subito una palla gol in area, una seconda a un quarto d'ora dal termine è stata clamorosa.

Il Milan un po' sulle gambe, qui è tutto nuovo, occorre pazienza, i tre davanti sono un lusso quando circola più acido lattico che pallone, non riusciva neppure il contropiede perché quelli dell'Udinese erano già in undici dietro al pallone. Il gol di Nico Lopez strameritato, il crollo di Kakà e Robinho evidente, Honda è entrato giusto in tempo per farsi ammonire.

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