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Anche il Napoli si scopre con il braccino

Solo un pari in rimonta a Cagliari. Fallito l'aggancio al Milan in vetta

Anche il Napoli si scopre con il braccino

Anche il Napoli si iscrive al campionato del ciapa no, tradito dal suo portiere Ospina e salvato solo da Osimhen, bravo a sfruttare i venticinque minuti di partita che ha potuto concedersi. Ospina, invidioso delle gesta di Maignan e Handanovic viste nel weekend, si iscrive al clan delle mani bucate, mentre il gigante nigeriano trova l'inzuccata che rende meno amara la trasferta sarda, anche se contro la terzultima in classifica Spalletti spreca la grande occasione per agganciare il Milan in testa. A Cagliari dunque si completa la fotografia di un campionato che resta incredibilmente equilibrato solo perché stenta a trovare una squadra credibile. Un campionato in cui tutti quelli che hanno la grande occasione, la gettano alle ortiche. E non solo chi può accampare la scusa degli impegni europei. Così gli azzurri invece di trovare la vetta, finiscono per medicare le ferite di Milan e Inter.

Il Napoli soffre certamente le assenze, oltre alle fatiche di Barcellona. Spalletti, come ormai è abitudine, deve fare i conti con l'infermeria: Insigne resta a casa per problemi muscolari e si aggiunge a Lobotka, Anguissa, Politano e Lozano. Osimhen, mezzo acciaccato, resta in panchina per un'ora. Non solo, ma dopo una ventina di minuti il Napoli perde anche Di Lorenzo che prende una botta in testa. Il Cagliari impone il ritmo di chi è più fresco, ma ne esce una partita di gran confusione con le occasioni da gol create soprattutto dalle distrazioni. Buon per Spalletti che Joao Pedro sprechi malamente la più nitida del primo tempo, nata da un rinvio parrocchiale di Koulibaly con la palla che torna in area napoletana sui piedi del brasiliano corteggiato da Mancini che però spara incredibilmente fuori. Il Napoli invece si fa vivo solo con un paio di tiri da fuori (Di Lorenzo e Mario Rui), ma si vede poco il gioco a terra spallettiano, mentre Petagna fa a sportellate per liberarsi e Mertens gira troppo al largo.

All'inizio della ripresa è il Cagliari che dà la svolta alla partita: prima Deiola spreca un rigore in movimento, poi Gaston Pereiro beffa Ospina con un tiro a giro non irresistibile che rimbalza davanti al colombiano in tuffo e si insacca a fil di palo. Il Napoli è sulle gambe e i sardi ne approfittano, ma continuano a gettare occasioni al vento come la doppia chance divorata da Deiola e Baselli. Il Cagliari non riesce a concretizzare tutto il coraggio che mette in campo, Ospina si riabilita sventando un gran tiro di Marin, poi Osimhen, entrato da 20 minuti, trova l'invito che non si può rifiutare, sovrasta Altare e pareggia. Si chiude così una giornata in cui le prime sei della classe hanno raccolto in tutto 4 miseri punticini.

Avanti di questo passo può rientrare in zona scudetto anche la Salernitana.

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