
Lo scorso marzo Marco Degli Uomini muore sullo Zoncolan mentre si riscalda come apripista ai Regionali; ad aprile in val D'Isere stessa sorte per la francese Margot Simond. Entrambi avevano 18 anni, entrambi erano su una pista di allenamento. Il 28 ottobre 2024 Matilde Lorenzi è morta, come Franz, a pochi giorni dal suo compleanno, il ventesimo: si stava allenando in gigante in Val Senales. Sbalzata oltre un muro di neve senza protezioni, inghiottita dalla pancia del ghiacciaio. Franz e Mati erano cresciuti sulle stesse piste: proprio i Franzoso sono in prima linea con le iniziative benefiche imbastite dalla famiglia Lorenzi, dopo la morte della figlia. Giovani in allenamento su piste che, con tutta evidenza, non hanno gli stessi standard, fra reti e vie di fuga, delle piste di Coppa. Dalla Francia, all'Italia, all'America, è successo anche ai big. Nakiska, Canada: nel 2017 muore in allenamento, volando oltre le reti, David Poisson, super campione dei Blues. "È necessario fare tutto il possibile perché non si ripetano altri episodi del genere", chiosa Flavio Roda, presidente Fisi.
Di problema sicurezza parla anche Alessandro Garrone, vicepresidente Erg e, da 21 anni, presidente dello sci club Sestriere: "Così non si può
continuare. Le regole sulla sicurezza in pista devono essere riviste ed adeguate a velocità sempre maggiori e devono valere anche sui tracciati di allenamento che non possono essere considerati di serie B rispetto alle gare".