Coronavirus

Apriamo gli stadi a medici e infermieri

E Gravina sul protocollo: "Esclusione se scopriamo provette nascoste in frigo"

Apriamo gli stadi a medici e infermieri

Il calcio pensa agli eroi e alle vittime del Covid-19. Gabriele Gravina, in vista della ripresa di coppa Italia e campionato, ha in mente una suggestiva proposta da presentare al tavolo del Governo: premiare alcune categorie benemerite, infermieri e medici, invitandole ad assistere alle partite a porte chiuse. Il ministro Vincenzo Spadafora, dal suo canto, ha raccolto al volo la proposta di trasmettere in chiaro le partite nelle residenze degli anziani e l'ha trasmessa ai broadcaster. «Si studino le modalità tecniche» la chiosa. Ancora più diretto e concreto, l'intervento deciso ieri dal comitato di presidenza della federcalcio che ha dato il via libera alla costituzione del fondo salva-calcio stanziando la bellezza di 21,7 milioni di euro da dividere tra serie B, lega pro e dilettanti. Saranno una parte dei sussidi destinati ai settori più colpiti dalla pandemia cui seguiranno le provvidenze promesse e non ancora arrivate da Fifa e Uefa. Questa è la parte poetica della giornata, seguita dal resoconto della riunione romana dalla quale è venuto fuori, nella versione originale e non in quella farlocca circolata durante le ore precedenti, il format del discusso algoritmo proposto da Gravina e sul quale molti presidenti di serie A avevano lanciato l'anatema senza conoscerne i dettagli operativi. Il numero uno del calcio, sul punto, è stato didascalico: come anticipato da il Giornale, il calcolo dei gol fatti e subiti è stato messo da parte e la formula è diventata molto più snella e comprensibile (ai punti già ottenuti sul campo si aggiungono: la media punti in casa moltiplicate per le gare domestiche da giocare; idem per quelle in trasferta) così da determinare, nel caso di squadre a parità di partite giocate, un coefficiente che non altera la classifica cristallizzata. La richiesta della Lega (media punti secca) è stata respinta da Gravina per un motivo semplicissimo: con il calendario appena pubblicato che prevede partite ogni giorno, è matematicamente impossibile che in caso di stop definitivo ci siano squadre a parità di partite giocate. La proposta deve passare ora attraverso due verifiche: quella di oggi pomeriggio in occasione dell'assemblea della Lega di serie A e la successiva di lunedì 8 giugno, data del consiglio federale. Lotito, che si sente sotto attacco, ha commentato in modo criptico: «Spero che prevalga il merito sportivo». Come a dire: se si gioca fino alla fine la Lazio non teme nulla. E sull'argomento delicato, sotto forma di battuta, Gravina è stato chiaro a proposito del protocollo da rispettare: «Se qualcuno pensa di nascondere in frigo una provetta, rischia l'esclusione». Si è trattato di un avviso ai naviganti, specie alla serie B. E sul punto verrà stabilita una norma stringente nel prossimo consiglio federale.

Questo atteggiamento è il biglietto da visita per ottenere la modifica del protocollo di cui ha già parlato ieri con il ministro della Salute Speranza.

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