Armstrong: "Ho usato il doping per vincere, ma l'Uci sapeva tutto"

L’ex ciclista americano ha riconosciuto di aver utilizzato sostanze proibite per migliorare il suo rendimento a metà degli anni ’90, quando ancora non gli era stato diagnosticato il cancro

Armstrong: "Ho usato il doping per vincere, ma l'Uci sapeva tutto"

Ha vuotato il sacco ammettendo di essersi dopato per vincere i suoi sette Tour de France. E il ricorso alle sostanze dopanti non sarebbe avuto, come sempre aveva sostenuto, per curare il cancro. Lance Armstrong torna protagonista delle cronache. Lo fa in un'intervista al talk show della celebre anchorwoman statunitense Oprah Winfrey, che andrà in onda giovedì sulla tv via cavo OWN. L'ex atleta texano non si limita a riconoscere le proprie colpe - per cui sportivamente ha già pagato (le sue vittorie sono state cancellate) - ma punta anche il dito contro i dirigenti dell'Uci (Unione ciclistica internazionale), dicendo che erano a conoscenza di tutta la verità.

Armstrong mette la parola fine ad anni ed anni di bugie. E smonta la tesi a cui per anni si era aggrappato: niente Epo e steroidi anabolizzanti per scopi terapeutici, ma vero e proprio doping assunto a partire dalla metà degli anni Novanta per migliorare i risultati.

E in quegli anni non gli era stato ancora diagnosticato il cancro ai testicoli. Come ha scritto il "New York Times" citando una fonte anonima, l'ex corridore "sta pensando di testimoniare contro gente potente del ciclismo che conosceva il suo doping e che probabilmente lo ha facilitato".

L’Usada, l’Agenzia Antidoping degli Stati Uniti, lo ha squalificato a vita ad ottobre basandosi su testimonianze e dichiarazioni di ex compagni di Armstrong (durante la sua carriera non è mai stato trovato positivo ad un test antidoping). L’Uci gli ha tolto per questo i sette titoli del Tour de France ed ha affermato che merita di essere "dimenticato". Armstrong ha deciso di fare un passo indietro perché, scrive il Nyt, "desidera gareggiare di nuovo nelle prove di triathlon e non solo". Ma le organizzazioni che adottano il codice mondiale antidoping non possono ammettere un atleta che sia stato squalificato. L’ex campione, finito nella polvere, considera la squalifica a vita "ingiusta", e proprio per questo si è incontrato con i dirigenti dell’Usada per sapere che cosa doveva/poteva fare per mitigare la punizione. Può darsi che l'ammissione sia stata "consigliata" dall'agenzia antidoping. Armstrong spera di evitare una possibile condanna per falsa testimonianza, poiché ha giurato davanti alle autorità federali di non essersi mai dopato. Il ciclista di Austin si è scusato con coloro che lavorano alla fondazione Livestrong. Secondo quanto riferisce la Cnn Armstrong avrebbe pianto durante il suo discorso di 15 minuti davanti al personale della fondazione che lui ha fondato nel 1997 dopo aver sconfitto il cancro.

Problemi con la giustizia e risarcimenti

Anche il Dipartimento di Giustizia americano si sta occupando di Armstrong. Al vaglio, infatti, c'è la denuncia presentata dal suo ex compagno di squadra, Floyd Landis, che accusa
il texano ed altri dirigenti della squadra di avere truffato il governo federale per decine di milioni di dollari violando il contratto che li obbligava a gareggiare in modo "pulito" con la squadra U.S. Postal. Secondo NYT e CNN Armstrong sarebbe disposto a restituire parte dei 30 milioni di dollari che il servizio postale del Paese ha speso nello sponsorizzare la squadra.

Oprah Winfrey: Lance pentito? Non lo so

Armstrong "non è stato limpido come mi sarei aspettata", ha detto Oprah Winfrey all’indomani dell’intervista con Armstrong. Non si sbilancia e dice di voler lasciar decidere agli altri se il texano sia apparso pentito di aver assunto sostante dopanti. Ha aggiunto, poi, che nel corso dell’intervista il ciclista le è apparso "serio e ponderato".
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