Miami. Il caso di Lance Armstrong, sette volte vincitore del Tour, passa per sentieri simili a quelli dell'ex atleta Marion Jones che ha scontato sei mesi in prigione per aver mentito davanti ad una commissione del Congresso degli Stati Uniti. Armstrong, come l'ex campionessa olimpica e mondiale di atletica leggera, ha dichiarato sotto giuramento, davanti ad un giudice nel 2005 che non si era dopato mai, ed ha negato anche qualunque vincolo con il dottor Michele Ferrari, che secondo l'Agenzia Antidoping degli Stati Uniti ha organizzato il programma di doping della squadra Us Postal alla quale apparteneva il texano.
Armstrong, invece, sarebbe disposto a sottoporsi al test della macchina della verità, come ha confermato il suo avviocato Tim Herman alla Bbc: «Personalmente sono a favore della sperimentazione di un test alla macchina della verità nella forma dovuta, a patto che lo facciano anche gli ex compagni che lo accusano».
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