Finisce definitivamente l'incubo di Fabio Quagliarella. A un mese dalla condanna in Cassazione per stalking, la Polizia di Stato di Castellammare di Stabia ha dato esecuzione all'ordine di arresto nei confronti di R. P., che per anni aveva perseguitato l'attaccante della Sampdoria con false accuse di pedofilia. L'uomo, 54 anni, ex agente della polizia postale, era stato condannato nel 2017 a 4 anni e 8 mesi di carcere per atti persecutori, calunnia e sostituzione di persona. Lo riporta Adnkronos.
I reati contestati, avvenuti in un arco temporale compreso tra il 2006 ed il 2010, sono stati consumati a danno di vari imprenditori e professionisti, tra loro Guido Lembo, gestore di un noto locale di Capri. L'ex poliziotto, ora sospeso dal servizio, fingendosi amico delle vittime, le tempestava di lettere e messaggi anonimi contenenti false accuse di pedofilia e di collusione con la criminalità organizzata. L'arrestato, condannato in primo grado e in Appello a 4 anni e 8 mesi di reclusione, dovrà scontare in carcere 4 anni e mezzo.
La vicenda era diventata di dominio pubblico all'inizio del 2017 quando Quagliarella, la vittima più nota dello stalking del 54enne, aveva raccontato tra le lacrime, davanti alle telecamere delle Iene, il senso di liberazione dovuto alla condanna dell'uomo che, perseguitandolo con accuse infamanti, lo aveva destabilizzato, finendo per rovinare la sua carriera. Infatti, nelle sue rivelazioni ai magistrati, il centravanti parlò di lettere che lo accusavano di aver avuto rapporti con la camorra e di avere avuto rapporti sessuali con delle ragazzine. Le missive venivano recapitate a casa del padre del calciatore e nella sede sociale del Napoli, a Castelvolturno.
Di qui la decisione di Quagliarella di lasciare il Napoli e passare alla Juventus. Trasferimento accolto a malincuore dal pubblico napoletano, che lo considerava un tradimento.
Per anni, l'attaccante di Castellammare di Stabia ha taciuto sui reali motivi del suo trasferimento alla Vecchia Signora, beccandosi regolarmente gli insulti del pubblico napoletano. Che, dopo le lacrime versate dal calciatore, gli ha chiesto scusa con uno striscione appeso sugli spalti del San Paolo. Adesso l'incubo è finito una volta per tutte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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