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Arrigo Sacchi si sbilancia: ''Il Milan è da scudetto''

Intervistato dal Corriere della Sera, Arrigo Sacchi punta sul Milan, come antagonista della Juventus nella lotta scudetto, definisce Cristiano Ronaldo un autentico fuoriclasse e pungola la Juventus, impegnata nella lotta Champions

Arrigo Sacchi si sbilancia: ''Il Milan è da scudetto''

Arrigo Sacchi punta sul Milan, come antagonista della Juventus nella lotta scudetto.

Saggio e serafico come sempre Arrigo Sacchi, in una lunga intervista al Corriere della Sera, esprime giudizi positivi sul nuovo corso del Milan, parla di Cristiano Ronaldo e delle ambizioni Champions della Juventus, di Ancelotti e della sua avventura a Napoli e del momento del calcio italiano.

Nessun dubbio sulla favorita del campionato: ''La Juve non è favorita, è strafavorita''. Grande ottimismo per il suo Milan: ''Sarà la vera sorpresa del campionato. Può giocarsela addirittura per lo scudetto. La partita di sabato a Napoli in questo senso sarà estremamente significativa. Attenzione: non il risultato, la prestazione''. Giudica positivamente la rivoluzione societaria: ''Maldini e Leonardo hanno storia, competenza, carisma. Era fondamentale, perché in cima a tutto c' è sempre il club. Il resto, la squadra, i giocatori, sono una conseguenza'' e ritiene Gattuso la guida tecnica giusta ''persona adorabile e professionista eccezionale''.

Dispiaciuto per l'addio di Sarri ''è stato una benedizione per il calcio italiano, peccato che la nostra serie A lo abbia perso''. Ha parole al miele per il suo amico e allievo Carlo Ancelotti: ''Apprezzo la sua scelta. È una grande sfida che lo onora. Non so se il Napoli ripeterà il risultato dell' anno passato, ma una cosa è certa: De Laurentiis ha preso il migliore.Carletto è un maestro, un savio nel senso latino del termine. Sa districarsi in qualsiasi situazione. Questa è complicata perché il Napoli l'anno scorso si è superato, anche se non tutti l'hanno capito''.

Su Cristiano Ronaldo e sulle ambizioni Champions della Juve, ha le idee chiare: ''Cristiano è di una straordinaria bravura, un autentico fuoriclasse, renderà la Juventus ancora più forte'' ma incalza i bianconeri e Allegri: ''La Juve è un grande club, ma se vuole aiutare il movimento a crescere non è portando Cristiano che ci riuscirà. La questione è diversa, filosofica. Dovrebbe fare un passo avanti: provare a unire merito, bellezza e vittoria. Che è poi la strada per la Champions, il vero obiettivo di un club eccezionale che però quella coppa, non a caso, l'ha vinta due volte sole in più di 60 anni. Vorrei che un allenatore bravo come Allegri fosse più generoso''.

Non manca qualche critica all'Inter, dopo la sconfitta a Sassuolo: ''L'Inter è un enigma. Ma nessuna meraviglia, piuttosto mi meraviglio di chi non se l'aspettava. Sono sette-otto anni che è la regina dell' estate, ma non riesce mai ad avere continuità. Spalletti dovrà lavorare molto, sul campo ma anche nella testa dei giocatori. Vedremo come verrà gestita poi la Champions''.

Indica Guardiola come modello da seguire: ''Il più alto oggi è il City di Guardola, che all' 80' sul 5-1 cerca di segnare il sesto gol. È alla costante ricerca della bellezza. La bellezza non è mai fine a se stessa, anzi. La bellezza aiuta a migliorarsi''.

Sulla Nazionale qualche consiglio a Mancini e alla Federazione: ''Mancini può mettere una pezza ma, finché non sarà la Federazione a crescere, non servirà a nulla'' e punta al dito sull'eccessivo numero di stranieri ''vi chiedo: quando vincevamo tutto? La risposta la sappiamo: quando c'erano tre stranieri, tutti e tre campioni''.

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