Il vantaggio dalla Juve si riduce di un punto, ma al San Paolo non si vedono facce sorridenti. Dopo il regalo della Roma, il pari del Napoli con la Sampdoria ha il sapore dell'ennesima occasione persa e i fischi del pubblico partenopeo (più di rabbia e delusione che di contestazione verso la squadra) completano il triste quadretto di un pomeriggio amarissimo. Napoli sprecone, poco concentrato e anche poco lucido, non certo il volto migliore in questa corsa al sogno scudetto che continua a subire troppe frenate.
Eppure Mazzarri - uscito dal campo irritato dai fischi e con l'influenza che lo fa scappare a casa appena chiuso il match - aveva cercato di farsi sentire dai suoi a Castelvolturno dopo la debacle europea. Il tecnico toscano chiedeva un Napoli feroce e agguerrito, in campo si vede invece una squadra non al top e con una condizione psicologica in ribasso. Sarà il febbraio nero di Mazzarri, saranno i postumi del disastroso match di giovedì scorso, sarà merito di una Samp ben organizzata, ma la Juve resta lontana 4 punti e a due settimane dal big match al San Paolo sembra un distacco difficile da colmare.
Il gioco latita, Cavani non segna dal 27 gennaio (quarta partita senza gol) e il campo non aiuta. «È un terreno non da Napoli, è vero che ce l'hanno anche gli avversari, ma è penalizzato chi magari è più forte tecnicamente, anche se questo non può essere un alibi», così capitan Cannavaro nella pancia del San Paolo. «I fischi? Non ci ho fatto caso, ma possono essere normali se non arriva una vittoria - dice invece il Matador -. Scendiamo sempre in campo sicuri delle nostre potenzialità, ma il passare dei minuti ci porta a pensare di dover cambiare passo. Inoltre nella ripresa c'è la carica del mister, in queste ultime gare ci è mancata la convinzione in avvio. Se mi manca il gol? In questo momento è un periodo poco fortunato per me e per la squadra, ma io credo ancora al tricolore, può essere l'anno buono». Intanto rassicura i tifosi del Napoli sul suo futuro e sulle tante voci di mercato che lo vedono protagonista: «Sono tranquillo, non mi sono mai illuso, nel calcio si parla tanto, mi accostano a tante squadre. Io penso solo al Napoli che mi ha concesso fiducia nel 2010, penso a rendere al 100% con questa squadra e per questa città».
In attesa che il Matador ritrovi la strada del gol, c'è da sottolineare la buona prestazione della Sampdoria, che compie un'altra mezza impresa dopo il successo sulla Roma e quello in casa della Juve nel giorno dell'Epifania. Nel 2013, con l'arrivo di Delio Rossi (ieri in panchina c'era il fidato vice Fedele Limone per la squalifica dopo il gestaccio a Burdisso), i blucerchiati hanno cambiato marcia. Un'ora giocata con ordine, con qualche iniziativa in attacco (vedi la parata di De Sanctis su Sansone e il salvataggio di Behrami sulla zuccata di Costa), poi grande sacrificio sul forcing del Napoli. Che mette il guinzaglio a Icardi, oggetto del desiderio di mercato per il patron azzurro De Laurentiis e per l'Inter, fischiato dal pubblico quando abbandona senza fretta il campo a un quarto d'ora dalla fine.
I cambi di Mazzarri non fruttano i risultati sperati nonostante l'assedio finale, il possesso palla (66 per cento) si rivela inefficace e a tratti sterile. Quando poi il sinistro di Hamsik carambola sul palo e sul portiere Romero si capisce che non è giornata. Napoli ancora a -4 dalla Juve, ma non vuole mollare.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.