Atalanta, in trasferta sei da Champions

La truppa di Gasperini si conferma da «viaggio». Rotto il tabù viola

Mario Tenerani

Firenze I tabù devono essere infranti e l'Atalanta ce ne ha messo di tempo per riuscirci, ma alla fine ha centrato il bersaglio riportando da Firenze un successo che mancava da 27 anni. A quel tempo finì 0-1, gol di Carlo Perrone, era il 3 gennaio 1993: Lippi sedeva sulla panchina nerazzurra, mentre su quella viola c'era Radice che fu esonerato dopo la gara dal vulcanico Cecchi Gori. Naturalmente a Firenze fanno mille scongiuri, perché alla fine di quella stagione la Fiorentina retrocesse in B tra mille polemiche arbitrali. Anche Gasperini ha infranto il proprio tabù: mai aveva vinto al Franchi.

Era una sfida a rischio proprio per quanto era accaduto al tecnico atalantino in Coppa Italia, ma gli appelli lanciati dalla dirigenza viola hanno avuto un buon esito: unica eccezione, lo striscione della Curva Fiesole contro il presidente dell'Aia Nicchi riferito alle polemiche post Juve di Commisso. Poi solo tanta ironia fiorentina con gli applausi indirizzati a Gasperini. Qualcuno dal Parterre di Tribuna gli ha lanciato una maglietta viola con la scritta «Gasperini uno di noi», giusto per ironizzare ancora Lui l'ha raccolta e ha sorriso. I viola di Iachini sono alla terza sconfitta in poco più di una settimana, la missione della Fiorentina - inchiodata a quota 25 punti - resta la salvezza. Per Gasperini un balzo in avanti a 42, staccata la Roma, e tanti numeri positivi per la Champions: tra questi il miglior attacco del torneo (61 gol realizzati in 23 partite). L'Atalanta si conferma una macchina da guerra in trasferta: su 42 punti disponibili ne ha conquistati 25 lontano da casa.

Gli orobici partono bene nella prima mezz'ora, con la Fiorentina troppa bassa e intimidita. La pressione dei nerazzurri si è sublimata con un tiro velenoso di Ilicic e una soluzione di Toloi respinta da Dragowski fino al rigore in movimento fallito da Pasalic. Solo un colpo dal cilindro poteva aiutare la Fiorentina ed è arrivata la botta di Chiesa da fuori per il vantaggio.

Gasperni rimette Gomez nel ruolo di trequartista, Iachini inserisce Vlahovic per Cutrone, ma dopo appena 4 minuti la zampata di Zapata dà il pari all'Atalanta: ottavo gol per il colombiano in 13 gare. Fiorentina deficitaria nelle uscite, molti palloni persi da dietro.

Gasperini aumenta la cifra tecnica in mezzo al campo: fuori Pasalic e dentro Malinovskyi. E proprio l'ucraino trova subito il 2-1 decisivo con un tiro dalla distanza, pure con la complicità della difesa viola che non ostacola il giocatore.

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