Attila spaventa una Francia presuntuosa

Fiola segna e per esultare spacca un computer di una bordocampista

Attila spaventa una Francia presuntuosa

A volte succede. Ed è il bello dello sport. Ovvero: la favola di chi non avrebbe in teoria nulla da sperare e che invece torna a casa con un risultato positivo e il sorriso a trentadue denti. L'Ungheria, che già aveva fatto bella figura contro il Portogallo cedendo solo nel finale, ferma sull'1-1 la Francia campione del mondo. Meritatamente, anche. E non solo perché la squadra del torinese Marco Rossi era passata in vantaggio grazie a un gol di Fiola, tipaccio dalla faccia cattiva che di battesimo fa Attila, esultanza con tanto di computer spaccato a una bordocampista. Ma anche perché, pur conscia dei propri limiti e senza vergognarsene, non ha quasi mai smesso di provare a ripartire. Certo, se si contano le occasioni da rete, la Francia ne ha prodotte di più: impossibile però aspettarsi il contrario quando in campo ci sono campioni del calibro di Mbappè, Griezmann, Benzema (pessimo, a dire la verità) e compagnia. Eppure, dopo un centinaio di minuti giocati, i ragazzi di Deschamps sono riusciti a segnare solo una rete e per di più in occasione di una delle poche leggerezze dei padroni di casa, spinti dal pubblico (quasi tutto senza mascherina: meglio incrociare le dita) della Puskas Arena: rinvio del portiere Lloris, lavoro certosino di Mbappé nell'uno contro uno, gol di Griezmann dopo una corta respinta di Orban. Essendoci ancora oltre metà ripresa da giocare, la Francia avrebbe avuto tutto il tempo di portare a casa il match, anche perché sulla destra il neo entrato Dembele aveva regalato nuove alternative di gioco. L'Ungheria però era capace di ricompattarsi e Mbappé, già pericoloso più volte nel primo tempo, graziava ancora Gulacsi calciandogli addosso.

Risultato: l'Ungheria rimane in lotta per una qualificazione che avrebbe quasi dell'irreale in un girone di ferro. Il ct Rossi si toglie qualche sassolino: «Un sacco di gente mi critica. Se fossimo consapevoli di dove siamo e chi siamo, queste critiche non ci sarebbero, però qualcuno non lo sa e continua a rompere le scatole.

In Italia si dice la mamma degli idioti è sempre incinta. E tutto il mondo è Paese». Tutto questo mentre la Francia soffre la mancanza di cinismo, già vista contro la Germania. Il calcio champagne va bene, la concretezza di più.

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