Auto China 2012, la forza del Dragone

Auto China 2012, la forza del Dragone

PechinoAuto China 2012, aperto al pubblico a Pechino da domani fino al 2 maggio, è uno dei Saloni internazionali dell’auto più giovani, 26 anni di vita, 12 edizioni con cadenza biennale e una crescita continua: appena 216 furono le vetture esposte nella prima edizione, 1.125 quelle di oggi sui 230mila metri quadrati occupati dalla rassegna. Al debutto, in prima mondiale, ci sono 36 modelli prodotti da case straniere (non tutti all’estero, ma in molti casi dalle joint-venture locali) e 85 dai brand nazionali. Il 2012 è l’anno del Dragone, simbolo di dinamismo, ma la novità che ha tenuto banco nelle giornate riservate alla stampa nasce sotto ii segno del Toro, quello della Lamborghini che ha scelto Pechino e la Cina, ormai il suo mercato di riferimento, per svelare la Urus, concept car del Suv di Sant’Agata Bolognese destinato a diventare (con un po’ di pazienza perché per vedere il modello di serie potrebbero volerci quattro anni) il terzo modello della casa controllata da Audi. Doveroso è ricordare l’Lm 002 del 1986, un Suv ante litteram prodotto in soli 300 pezzi per gli emiri arabi, ma ogni paragone è improponibile di fronte al colosso che prende il nome dal bovino primordiale, il padre di tutti i tori, che in zoologia è definito «uro». Urus, che secondo l’ad di Lamborghini Stephan Winkelmann è un suv per famiglia (ovviamente benestante), è infatti lungo 4,99 metri, largo 1,99 e alto però soltanto 1,60, il valore che imprime un’indubbia aggressività alla vettura. Il motore avrà una potenza di 600 cv e sarà probabilmente preso all'interno del Volkswagen Group per abbattere le emissioni di CO2. Ambizioso l’obiettivo di 3mila pezzi l’anno, puntando molto su Usa, Regno Unito, Russia e Cina, dove i Suv sono in crescita costante.
wSe per i fan della casa del Toro l’attesa sarà lunga, molto meno, fino al mese di giugno, dovranno invece aspettare i cinesi per salire sulla nuova Fiat Viaggio, la berlina compatta che apre finalmente il cammino di Fiat nel Paese della Grande Muraglia. A costruirla, nella provincia dello Hunan, la Guangzhou Automobile Company in joint venture con Fiat Group. Il pianale della Viaggio, che è lunga 4,68 metri (taglia ideale per il pubblico cinese, amante di questo tipo di sedan), è lo stesso utilizzato dalla nuovissima Dodge Dart, a sua volta derivato da quello della Alfa Romeo Giulietta. Questa volta, insomma, Fiat sembra fare sul serio, anche se è notevole il ritardo rispetto ad altri costruttori mainstream che in Cina hanno una presenza consolidata come il Gruppo Volkswagen, presente dalla metà degli anni ’80 nel Paese dove ha già costruito 13 milioni di vetture. Dopo Vw, Audi e Skoda (presente da appena 4 anni sul mercato dove è passata dalle 27mila unità del 2007 alle 220mila dello scorso anno), tocca adesso a Seat, che inaugura in questi giorni i suoi primi 8 dealer che proporranno al pubblico cinese la Leon, l’Ibiza - presentata nell’esuberante veste del concept Cupra da 180 cv con cambio Dsg e sistema Xds - e infine la nuova berlina Toledo già vista a Ginevra.
Altre novità del gruppo di Wolfsburg sono il concept elettrico del Maggiolino cabriolet, la Skoda Mission L, destinata a divenire la nuova media del brand boemo con il nome di Rapid anche in Europa, la Bentley Continental Gt V8, la Audi A6 L per il mercato cinese e l’attesissima, per il pubblico locale perché si tratta di un modello di grande successo, New Lavida derivata da Passat. Ha scelto Pechino per una prima mondiale anche Porsche che ha presentato la versione estrema della Cayenne, la Gts da 420 cv di cui è stato ufficializzato il prezzo fissato a 93.488 euro. Con i «milionari» in costante aumento la Cina è un bacino di continua espansione per i brand premium, come per Ferrari, che qui ha oggi il suo secondo mercato (500 unità nella sola Cina nel 2011) e ha scelto il palcoscenico cinese, dove ha presentato la F12 Berlinetta, per ufficializzare l’arrivo di una prossima ibrida del Cavallino che monterà un’evoluzione del raffinato sistema Hy-Kers (in bella mostra al Salone) che assicura un taglio del 30% nelle emissioni, ma prestazioni superiori a quelle di un classico 12 cilindri termico. Bene, in terra cinese, anche la Maserati che è cresciuta del 20% nei primi tre mesi di quest’anno. Daimler Group, che insieme alla cinese Byd ha dato vita al nuovo marchio Denza per produrre localmente auto elettriche, sfoggia a Pechino la Concept Style Coupé, sportiva compatta (il pianale è quello della nuova A) a quattro porte che prefigura una Cls di classe media. Al debutto anche il Glk che verrà adesso costruito in Cina evitando così i pesanti balzelli sulle vetture d'importazione. Sullo stand Bmw l’attenzione del pubblico sarà per la nuova Serie 3 in versione allungata prodotta localmente nella fabbrica di Shenyang. Numerose le novità anche dai francesi (già attivi con joint venture locali), a cominciare da Renault che presenta la versione definitiva della berlina Talisman. Dal Gruppo Psa arrivano le Peugeot 408, destinata ai mercati emergenti e, a sorpresa, l’Urban Crossover Concept, forse la sorella minore della 3008.

Citroën lascia invece intendere, con la concept I9, che la famiglia Ds potrà contare in futuro su un’autentica ammiraglia. Numerose, prevalentemente di interesse locale, le novità dei brand giapponesi realizzate dalle joint venture cinesi.

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