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Azzurri cavie nelle prove di pace a Bilbao

Roja nella Comunità autonoma dopo 52 anni. Prima test con Italia o Germania

Azzurri cavie nelle prove di pace a Bilbao

Sono passati 52 anni. È cambiato tutto, non solo il calcio. Invece quel problema politico e d'identità nazionale persiste. L'ultima volta che la Spagna ha giocato nei Paesi Baschi risale al 31 maggio 1967: 2-0 contro la Turchia e strada spianata verso la qualificazione all'Europeo dell'anno successivo, poi ospitato e vinto dall'Italia. Era la Roja di Francisco Gento, asso del Real ed espressione del madridismo, ancora oggi unico giocatore ad aver vinto ben sei Coppe dei Campioni. Ma era anche la Roja di José Angel Iribar, portiere divenuto leggenda per l'Athletic Bilbao, che in un derby di metà anni Settanta contro la Real Sociedad scese in campo con l'ikurriña, la bandiera basca, simbolo bandito sotto la dittatura franchista. A distanza di oltre mezzo secolo, un'altra manifestazione continentale riporterà la Nazionale iberica a Bilbao, visto che per Euro 2020 la città del Guggenheim è stata scelta per ospitare quattro partite del torneo itinerante, tre della fase a gironi e un ottavo di finale.

Al San Mames la Spagna giocherà almeno due match, ma all'Uefa e alla Federcalcio spagnola arrivano già notizie poco confortanti sull'accoglienza che verrà riservata a Sergio Ramos e compagni, tanto che l'Ertzaintza, la forza di polizia della Comunità autonoma basca, ha chiesto molti più agenti per garantire la sicurezza durante il torneo. Per lo stesso motivo alla selezione spagnola è stato sconsigliato di fare affidamento sul centro d'allenamento di Lezama, quello dell'Athletic Bilbao, per evitare di appesantire il clima e provocare un popolo, quello basco, che «non si rispecchia nei simboli del potere centrale spagnolo, tra cui la Nazionale stessa», come si legge nella motivazione resa nota due anni fa dal Partito Nazionalista Basco, già all'epoca contrario al ritorno della Roja nell'Euskal Herria, la Nazione Basca.

L'Uefa non vuole episodi spiacevoli e alla Federcalcio spagnola ha già chiesto di organizzare un'amichevole a fine marzo proprio a Bilbao, per sperimentare la situazione a livello ambientale contro una rivale di peso: tra i possibili avversari ci sono Italia e Germania, anche se non c'è ancora l'ufficialità e bisognerà attendere la fine delle qualificazioni, a fine novembre. A rimarcare la separazione, i Paesi Baschi vantano una Nazionale tutta propria, l'Euskal Selekzioia, ovviamente non riconosciuta, ma che neanche un anno fa ha giocato per la prima volta in una finestra del calendario Fifa, battendo 4-2 il Venezuela. A Bilbao, ovviamente. Tra gli ex allenatori della Nazionale basca c'è anche José Angel Iribar, il portiere dell'ikurriña, tra i pali in quella ultima storica notte di 52 anni fa. Una settimana dopo quella partita l'Eta, l'organizzazione armata terroristica basca, iniziò a rispondere al regime franchista con gli agguati e le vittime, fino all'azione più eclatante, compiuta nel cuore di Madrid. Ossia l'omicidio di Luis Carrero Blanco, numero due del regime e delfino di Franco.

Sembra un'altra epoca, ma un confine ancora resiste.

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