Azzurri secondi con la Lazio. Assolti anche Grava e Cannavaro

RomaUna vittoria su tutta la linea. Annullata la penalizzazione di due punti del Napoli, che torna secondo in classifica con la Lazio (a quota 42) e che pagherà solo un'ammenda di 50mila euro per le scommesse del portiere Gianello; azzerate le squalifiche di 6 mesi (si contestava l'omessa denuncia) per Cannavaro e Grava che torneranno a disposizione di Mazzarri già domenica a Firenze. Decisiva la derubricazione del reato sportivo di Gianello, accusato della presunta combine di Sampdoria-Napoli del maggio 2010: l'ex tesserato scende da una pena di 39 mesi a 21, visto che la Corte di Giustizia Federale lo ha ritenuto colpevole non più di illecito, ma di slealtà sportiva e di divieto di scommesse. In cinque ore di Camera di consiglio, il collegio si è spaccato in due tra chi voleva eliminare la penalizzazione e chi invece voleva scontarla o confermarla. Alla fine ha prevalso la linea favorevole al club.
La sentenza è destinata a creare un precedente importante: è capitato di rado nella giustizia sportiva che una sentenza andasse contro la richiesta del pm Stefano Palazzi (che aveva chiesto un punto di penalità nell'udienza di primo grado, ma anche ieri davanti alla Corte) e contro la decisione della Commissione Disciplinare, che ne aveva inflitti due applicando il «tariffario» del codice di giustizia sportiva.
«Una vittoria sensazionale, è stata fatta giustizia ed è stato restituito al Napoli e ai tifosi ciò che ingiustamente era stato tolto», così il legale del club Mattia Grassani. Soddisfatto il patron De Laurentiis che si era speso di persona per perorare la causa. «Non c'è spazio per vie di mezzo o sentenze salomoniche: siamo estranei a tutto. Il nostro campionato ce lo giochiamo sul campo. Nessun asterisco può essere accostato alla classifica, nessun handicap alla cavalcata dei miei giocatori, pena la credibilità del sistema», le parole di De Laurentiis davanti alla Corte.
Chiara la linea difensiva del club: Gianello era «un millantatore» e «una sorta di Donnie Brasco al contrario, un emissario di malavitosi che cerca di infiltrarsi in una società sana, un calciatore per hobby ma che di professione faceva lo scommettitore» (parole di Grassani). E un aiuto è arrivato dal legale di Gianello, Eduardo Chiacchio, che aveva richiesto la derubricazione del reato contestato al suo assistito.
Ieri a Roma, in una conferenza sul calcioscommesse, presenti i segretari generali di Interpol (Noble), Fifa (Valcke) e Uefa (Infantino). «Le scommesse clandestine sono un settore che vale centinaia di miliardi l'euro l'anno. Gli allibratori hanno introiti paragonabili a società come la Coca Cola. È come un'idra, un mostro a tante teste che dobbiamo uccidere insieme», così Noble durante l'appuntamento organizzato dal Ministero dell'Interno.

Il capo della Polizia Manganelli annuncia novità sul fronte calcioscommesse, ma lo disse anche sei mesi fa e l'unica procura che ha un'inchiesta aperta è quella di Cremona dove c'è in carcere lo «zingaro» Gegic, che avrebbe manipolato una quarantina di partite, e gli inquirenti sono a caccia di un mister X che era un tramite tra il gruppo di scommettitori e i calciatori.

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