Jacopo GranzottoIn realtà non abbiamo ancora vinto nulla. Però, a ben guardare, il calcio italiano giovanile sembra essere diventato competitivo dopo anni bui. Il lavoro sta pagando. Si sa, il nostro rendimento a livello di filiera calcistica giovanile (se si eccettua gli Under 21) è sempre stato imbarazzante. Non stiamo parlando di trofei vinti, troppo spesso neanche ci qualifichiamo alle fasi finali. Ora arrivano buoni segnali. A cominciare dall'Under 21 di Di Biagio, ieri vittoriosa seppure a fatica ad Andorra con il solo gol di Cerri, e che si conferma in testa al gruppo di qualificazione agli Europei. Altre buone nuove con Under 20, 19 e 17 che stanno facendo presagire un futuro migliore. L'Under 20 non ha un Europeo dedicato, ma un Mondiale sì. E l'Italia non lo gioca dal 2009 in Egitto. Azzurrini che in questo ambito hanno un rendimento sconcertante, dato che dal 1977 in poi non sono mai riusciti a entrare tra le prime quattro. Mali e Iraq ci sono riusciti in compenso. Le cose stanno cambiando. Rileva il ct Conte: «Raccogliamo i frutti del lavoro avviato da Sacchi e continuato da me. In passato prendevamo batoste dai top team, ora ce la giochiamo con tutti». Nello specifico gli Under 20 di Evani hanno vinto l'annuale «4 nazioni» in Polonia dopo 10 anni di astinenza.
Dal canto loro gli Under 19 oggi si giocano contro la Turchia una qualificazione all'Elite Uefa Euro che manca dal 2010. Basta il pari per la fase finale. L'Under 17 il suo dovere l'ha già fatto in Georgia. La chiamano «Nazionale sviluppo», speriamo sia così.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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