«Io cattivo? Vorrei esserlo di più...», firmato Mario Balotelli. Il bad boy è tornato tra noi, penserà qualcuno. E invece no. Dopo il Balotelli che si svela in una intervista ad un magazine inglese, c'è quello svelato da Adel Taarabt, il marocchino appena arrivato al Milan che, con Mario, deve avere subito legato. Ed è proprio lui a togliere il velo all'ultimo mistero balotelliano. Dietro le lacrime di Mario in panchina al San Paolo c'è il «momento particolare che sta attraversando per la figlia che vive a Napoli e per la quale avrebbe voluto segnare un gol: è una questione di emozioni, bisogna stargli vicino e dargli amore perchè lui è un super giocatore e abbiamo bisogno di lui». Nemmeno Prandelli sarebbe arrivato a tanto e a rendere così umanamente accorato il caso. «Io e Mario parliamo inglese, mi sta aiutando nello spogliatoio», ha raccontato Taarabt a Mediaset. «In Inghilterra avevamo l'abitudine di passeggiare prima delle partite e ho mandato a Mario un messaggio per chiedergli se veniva con me, lui mi ha detto: Aspetta, devo chiedere a Seedorf. Il mister ha dato l'ok e siamo passati da dietro per non farci riconoscere perchè qua in Italia Mario è incredibile».
Ma lo era anche in Inghilterra e, a quanto pare, Balotelli e i tifosi del City si capivano bene. Mario lo ha raccontato nella sua intervista «Mi mancano i tifosi. Invece non mi mancano il cibo, il tempo e il modo stupido in cui si deve guidare laggiù... Ma sì, i tifosi del City mi mancano. Anche se i tifosi del Milan sono altrettanto fantastici».
SuperMario ha virato in extremis, se avesse dimenticato i tifosi del Milan, la sua squadra attuale, immaginate cosa ne sarebbe uscito. «Devo dire che la maggior parte dei ricordi di Manchester sono veramente felici. Mi sono divertito lì. Non è stato uno shock culturale per me andare in Inghilterra. Non c'è molta differenza tra i due club». Altra virata per evitare musi lunghi anche in sede.
Oramai Balotelli sta diventando bravo negli slalom verbali, più che sul campo. Mentre sul campo cerca cattiveria: «In campo vorrei essere peggiore di quello che già sono. Veramente vorrei rompere le scatole a certa gente, però mi riferisco a quando sono in campo. Se abbandonerei il campo in caso di cori razzisti? Sì, lo farei: è l'unica cosa che mi dà davvero fastidio». E quale può essere l'idolo di Supermario? Risposta facile: Mike Tyson, «A volte mi sembra, in campo, di comportarmi come lui». Infine l'ultima rivelazione: l'emozione durante l'incontro della Nazionale con Papa Francesco, in agosto. «Credo in Dio e in certi momenti questo mi aiuta a calmarmi. Per me ha significato molto essere ricevuto in udienza dal Papa.
Da lui ho appreso molto, e un uomo che ti ispira profondamente, l'incontro è stato qualcosa che mi porterò dentro per sempre ma non dico cosa ci siamo detti». E questo forse è il Balotelli più vero: le lacrime per una bimba e la sottomissione al Papa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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