C’è bisogno di una benedizione supplementare per l’Italia di Cesare Prandelli. E don Massimiliano, cappellano della Fiorentina e amico personale del Ct, non si è fatto certo pregare arrivando a Coverciano dopo essere passato nel ritiro azzurro già sabato per celebrare messa e ricavare il tempo per un breve colloquio riservato a Gigi Buffon («è incredibile quello che è successo su di lui, ci vuole buon senso»). C’è bisogno di una speciale benedizione visto che la spedizione ha già perso il suo primo esponente (Barzagli) mentre fa venire i brividi l’incidente che ha tradito Mario Balotelli. Andrea Barzagli, 31 anni appena compiuti, difensore della Nazionale campione del mondo nel 2006 e decisivo pilastro difensivo della Juventu tricolore di Conte è praticamente fuori dall’europeo.
Al ritorno da Zurigo e dall’amichevole con la Russia, chiusa con tre scudisciate sulla schiena, ha marcato visita. Il referto è di quelli che non lasciano scampo: stiramento di primo grado al polpaccio sinistro, interessato il muscolo soleo, uno dei più delicati. Prognosi di venti giorni: nella migliore delle ipotesi, il suo recupero è successivo alla prima fase, ipotizzabile solo in caso di passaggio ai quarti di finale. «Proveremo di tutto per recuperarlo» la promessa di Enrico Castellacci, il medico della Nazionale. Ma si tratta di buoni propositi che fanno a pugni con la realtà. Dello stesso insulto muscolare ha sofferto Chiellini, nell’ultima sfida di campionato datata 13 maggio. Da allora non ha ancora messo piede in una partita: nella migliore delle ipotesi, con una forte accelerazione dei tempi di guarigione, Chiellini può presentarsi all’appello di Italia-Spagna di domenica 10 giugno.
I tempi sono stretti, molto stretti. E Davide Astori, il centrale mancino del Cagliari, rimasto a Coverciano fino a qualche giorno prima nel gruppone dei 30, è stato già avvertito. Per fortuna di Prandelli non è partito per vacanze esotiche. Il regolamento dell’europeo può dare una mano: è possibile procedere alla sostituzione 24 ore prima del debutto nel torneo, quindi entro sabato 9 giugno. Per venerdì è previsto un nuovo esame strumentale, capace di definire meglio l’entità del danno subito da Barzagli: scontato il ricorso ad Astori anche se nel test di ieri pomeriggio a Coverciano (durante il quale si è fermato anche Balotelli per un acciacco al quadricipite della coscia destra, ma è solo un affaticamento muscolare, oggi farà già parte del gruppo), il ct ha dato il via alle prove generali della difesa a tre.
Al posto di Barzagli ha arretrato De Rossi. È il segnale della grande preoccupazione di Prandelli, fin qui sempre scettico sull’adozione di questo schieramento. Forse non per avversione ideologica (in carriera lo sperimentò solo a Verona, ignorandolo nelle successive esperienze di Parma e Firenze) ma per mancanza di specialisti nel ruolo. «Non l’ho mai provata in Nazionale perchè non ho mai avuto a disposizione i tre juventini insieme» la spiegazione offerta da Prandelli, modificata nella notte di Zurigo. «Si può provare la difesa a 3 per far ritrovare certezze ai ragazzi» la successiva spiegazione che tiene conto di quel che è accaduto tra venerdì notte e ieri: la perdita dell’unica amichevole, la perdita di alcune sicurezze, la perdita secca di un esponente del gruppo juventino, interprete efficace del modulo.
«Sullo schieramento decide il tecnico».
Le parole del soldatino Ignazio Abate raccontano del clima che è possibile cogliere nelle pieghe di quest’Italia, sferzata dalle inchieste penali, e messa al muro dall’esito sconfortante dell’amichevole con la Russia. Adesso si sono aggiunti due colpi bassi: un cazzotto allo stomaco (il ko di Barzagli) e un calcio negli stinchi (Balotelli uscito di scena ieri pomeriggio a testa china). La differenza tra un modulo (il 4-3-1-2 di ancelottiana memoria) e l’altro (il 3-5-2 applicato da Juve e Napoli) non può certo cambiare il destino di una squadra ma può, come argomenta Prandelli, contribuire a ricacciare indietro le paure. Vuol dire però, all’ultimo momento, imboccare una strada diversa da quella percorsa nei due anni spesi lungo i tornanti della qualificazione, nella speranza di poter così limitare i danni.
È il segno delle difficoltà vissute a Coverciano che non sono soltanto di natura psicologica. Con i 23 a disposizione, la modifica del disegno è presto fatta: si passa dalla linea Maggio, Barzagli, Bonucci, Balzaretti al trio Astori-Bonucci-Chiellini con Maggio sentinella a destra e Giaccherini (o Balzaretti) a sinistra. Centrocampo avvitato sul trio De Rossi-Pirlo-Marchisio e in attacco il tandem Balotelli (tocchi ferro Mario)-Cassano.
Improvvisare un nuovo sistema di gioco nella partita inaugurale dell’europeo, al cospetto della Spagna campione del mondo, non sembra una genialiata. È nei giorni difficili, che la Nazionale dovrebbe imparare ad avere coraggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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