MilanoChe la squadra fosse sgonfia s'era capito, ma che fosse così sgonfia ha sorpreso anche gli irriducibili.
Che peccato! Il nulla è sempre un peccato. Almeno il Bologna, modesto al pari dell'Inter, c'ha provato e ha fatto delle cose a caso, tipo Gabbiadini e Gilardino quasi sempre azionati da Diamanti che tentano di controllare il pallone, ieri sera azione meritoria concessa a un gruppo ristretto. Il primo brivido l'ha offerto Carrizo che dopo appena un minuto si è esibito in una uscita a vuoto veramente interessante, Sorensen, sorpreso, c'è rimasto male e quando è riuscito a coordinarsi era troppo tardi, palla colpita in ricaduta che finisce alta. Nel frattempo ecco Gargano, probabilmente nel peggior momento della sua carriera. L'uruguagio ha sbagliato tutti i primi sei palloni che gli sono capitati fra i piedi, poi all'improvviso, era il 14', ne ha strappato uno a Diamanti. Quindi è tornato nella sua abituale routine.
Sfida talmente annoiante che una punizione di Diamanti, calciata da sinistra e finita in piena area, si è persa nel vuoto dopo aver attraversato una ventina di gambe immobili. Senza dubbio l'occasione gol più seria dei primi quarantacinque minuti. La gente a quel punto ha iniziato a sottolineare con ironia qualsiasi gesto che non fosse un erroraccio, applausi a scena aperta anche per passaggi di pochi metri. Almeno fino al 26' quando una rovesciata no look di Gargano a metà campo ha scatenato i primi fischi. Pochi minuti dopo un passaggio elementare sbagliato da Schelotto per Guarin è sembrato proprio fuori registro, qualcosa di incomprensibile, un misto di errore e mancanza di voglia. Al 39' un altro segnale importante: palla in area interista, uno spiovente, forse Carrizo la chiama, di sicuro Ranocchia la lascia e Gabbiadini non ci arriva per sua personalissima pochezza. È la seconda importante palla gol del Bologna nei primi quarantacinque minuti, nel frattempo l'Inter non si è ancor azzardata a tirare in porta, a meno che sia considerato tale un alleggerimento di Gargano di sinistro e in caduta appena fuori area.
Eppure Moratti era stato chiaro, anche Stramaccioni lo era stato: l'Europa league non ci interessa, l'obiettivo di tutta la società è uno e uno solo: il terzo posto in campionato che significa preliminare Champions. Ma oltre a Napoli e Milan adesso davanti c'è anche la Fiorentina. Ed è tutto qui? Le forze fresche, quelli che non hanno giocato, la riscossa, il blasone, eccetera eccetera?
Tempo al tempo, adesso entra Fantantonio e la mette, così in una notte sola costringe tutti al silenzio mentre lui suona la riscossa. Ma anche in una partita dagli scarsi contenuti si gioca in 11 e quando la squadra non si vede e il campo sembra lungo e sempre in salita. ci si può solo aspettare il peggio. Benassi, Stankovic e Schelotto lasciano il campo a Cassano, Kovacic e Cambiasso.
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