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Batticuore Napoli, la decidono Diego e Ciro

Gattuso rimontato dallo 0-2, poi Demme e Mertens nel finale per i tre punti

Batticuore Napoli, la decidono Diego e Ciro

Un napoletano ha rischiato di rovinare la serata pirotecnica e vincente del Napoli. La rete di Quagliarella è il gesto tecnico più eclatante che ci consegna la sfida di Marassi, arrivata a metà primo tempo quando gli azzurri sembravano in grado di gestire comodamente il doppio vantaggio maturato grazie a una partenza devastante. Milik ed Elmas in tredici minuti avevano attuato alla perfezione il piano tattico di Gattuso, prendere cioè possesso del gioco da subito e fare gol per costringere i doriani ad uscire dalla loro prevedibile fase difensiva. Perfetti il colpo di testa del polacco e l'inserimento del macedone, padroni di casa imbambolati, tutto troppo facile per i partenopei, almeno fino a quando Quagliarella non s'è inventato un numero dei suoi. E allora s'è vista un'altra gara, propiziata dall'ex più velenoso: nessuno tra gli ex ha mai segnato più gol al Napoli, con quello di ieri sono otto.

L'intuizione della panchina doriana, Ramirez spostato alle spalle delle due punte, ha sparigliato lo scacchiere, è salita di tono la manovra dei liguri, è gradualmente sceso di tono il Napoli. Proprio l'uruguaiano si è divorato un gol fatto, preferendo lo scavetto alla potenza da pochi passi, gettando all'aria il pareggio. Come è finito il primo tempo, così è iniziata la ripresa: meglio la Samp sull'asse Ramirez-Quagliarella, un primo pareggio annullato (dubbio fallo di mano di Gabbiadini), poi l'ennesimo palo di Insigne, il numero 19 del Napoli in questa stagione. Non riuscendo però a dare continuità alla propria manovra e senza certezze dopo il gol di Quagliarella, il Napoli s'è riscoperto timoroso e poco aggressivo. Sono riapparsi i fantasmi in difesa, errori a ripetizione, su quello di Manolas ci scappa il sacrosanto rigore e un altro ex, Gabbiadini, inchioda il pareggio.

Sembra la fine di tutto tra sostituzioni, infortuni e ritmo che cala, invece Marassi non fa i conti con Demme, subentrato a Lobotka, la provvidenza del centrocampo azzurro.

Due gol in 214 gare con il Lipsia, uno alla quarta apparizione con il Napoli: la zampata del tedesco, e poi di Mertens in pieno recupero inaugurano il sogno di una rimonta quasi impossibile.

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