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Il Bayern sotto la neve non infierisce con la Lazio

Inzaghi evita solo la figuraccia: il miracolo è tornare in Champions

Il Bayern sotto la neve non infierisce con la Lazio

Serviva un miracolo dopo l'1-4 incassato nella gara di andata all'Olimpico. Ma la «mission impossible» della Lazio si era di fatto già conclusa prima di scendere in campo, considerando le dichiarazioni della vigilia e le scelte di Simone Inzaghi. Fuori dai titolari Leiva e Immobile (che ha saltato il secondo confronto diretto con Lewandowski, ma che non è al meglio e non segna dal 7 febbraio scorso) e testa già alla trasferta di Udine di domenica, fondamentale per non perdere ulteriore terreno dalle rivali per il quarto posto in classifica. Ecco che per la prima volta dopo cinque stagioni, l'Italia saluta la Champions agli ottavi di finale e si affida oggi a Milan e Roma per restare aggrappata all'Europa.

Alla truppa di Inzaghi si chiedeva comunque una prova d'orgoglio e per mezz'ora la Lazio ha retto bene - complice anche un Bayern dall'andatura al piccolo trotto - affacciandosi dalle parti di Nübel (sostituto di Neuer un po' acciaccato) con Milinkovic-Savic. Poi l'ingenua trattenuta in area di Muriqi su Goretzka e il solito Lewandowski freddo dal dischetto. Per l'attaccante polacco (già 39 reti nell'annata) è il 41° gol nelle ultime cinque stagioni di Champions come Cristiano Ronaldo: nessuno meglio di loro. Per la sessantesima gara ufficiale di fila, il Bayern va in gol e venti di queste sono partite di Champions. Da due anni esatti, poi, i tedeschi non perdono una gara europea.

Non si poteva certo chiedere un'impresa di tale portata alla Lazio: al netto di un episodio dubbio dell'andata, la differenza di tasso tecnico tra i biancocelesti e la squadra di Flick, campione d'Europa e del mondo, è abissale. E così sotto la neve, già caduta poche ore prima della sfida, i bavaresi non hanno infierito, pur attaccando costantemente nella ripresa, con un palo del solito Lewandowski e il 2-0 firmato dal suo sostituto Choupo-Moting. La Lazio ha evitato la figuraccia segnando con Parolo nel finale, ma ha perso altri pezzi (Fares e Lazzari, il cui infortunio alla mano va valutato bene) in una corsa alla prossima Champions che si è fatta molto complicata.

Flick ha ritrovato anche Pavard, Müller e Gnabry, sta recuperando Coman, aggiungendo munizioni al finale di stagione nel quale il Bayern dovrà difendere la corona dall'assalto delle tante squadre «nobili» qualificate ai quarti: dal Real unica a tenere alta la bandiera della Spagna al Psg che vuole finalmente fare il salto di qualità in Europa passando per il trio inglese City, Liverpool e Chelsea che cerca gloria.

Borussia Dortmund e Porto sono le mine vaganti.

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