Beffa francese per la Signora stanca

Di Higuain il rigore che vale il passaggio. E appena esce, il Lione pareggia. Tutto da rifare

Beffa francese per la Signora stanca

La Juventus non chiude il discorso qualificazione contro il Lione. Solo un pareggio per la squadra di Allegri che spreca l'occasione, resta padrona del proprio destino in Europa, ma ora per il primo posto del girone serve andare a fare un'impresa contro il Siviglia il 22 novembre. Comunque per l'obiettivo minimo degli ottavi basterà battere la Dinamo Zagabria in casa. Ma lo Juventus Stadium in Europa non ha l'effetto devastante che ha sul campionato. Due pareggi, dopo quello all'esordio con il Siviglia, quello beffa di ieri contro il Lione. Non è bastato il rigore in avvio segnato da Higuain, i bianconeri non hanno piazzato il colpo del ko e alla fine sono stati beffati. Una squadra col fiatone che non vede l'ora della sosta, che quando è obbligata a rinunciare a Bonucci e Pjanic e per scelta a Higuain nel finale si sfalda e subisce il primo gol stagionale in Champions.

Non basta dunque la Juventus camaleonte con Allegri che sdogana la difesa a quattro e il trequartista nello stesso schema: ecco il 4-3-1-2. È anche il tentativo di far brillare Pjanic finora in ombra: trequartista dopo aver faticato da regista e illuminato a intermittenza da mezzala. Ma anche dietro le punte non convince fino in fondo. Comunque contro il Lione la Signora torna anche ad avere un'anima italiana con Marchisio e Sturaro titolari insieme a Buffon, Bonucci e Barzagli. Super Gigi ricorda subito al Lione i miracoli dell'andata respingendo di piede un tiro di Rybus. Poi la Juve si sblocca con Higuain versione trascinatore che prima serve Sturaro in area e poi trasforma il rigore per la plateale spinta di Mammana. Centesimo gol del Pipita da quando gioca in Italia, il secondo in Champions con la maglia bianconera. Partita in discesa con Allegri che inserisce la modalità controllo aspettando il colpo del ko. Lo sfiora Marchisio, lo spreca Higuain: solo davanti al portiere alza sopra la traversa. Funziona anche l'intesa con Mandzukic. Il Lione non resta a guardare con Ghezzal che crea scompiglio con un paio di percussioni centrali.

Juve compassata nella manovra ma compatta che parte amministrando anche la ripresa. L'occasione migliore la confeziona il solito lancio con il contagiri di Bonucci che pesca Sturaro in area, sponda per Mandzukic che spara a lato. Juve in eccessivo controllo che poi deve fare a meno dello stesso Bonucci e di Pjanic entrambi acciaccati. Allegri passa a tre dietro perché la sua Signora per ora di voler anche essere bella non ne vuole proprio sapere e quando Sturaro non trova più la palla tra i piedi innescando il contropiede del Lione è un campanello d'allarme inascoltato. Altro segnale quando Higuain si vede ribattere un'altra buona occasione. Serata grigia per il Pipita in cui anche il trequartista tanto aspettato non cambia il trucco sbiadito di una squadra che non ha ancora recepito il messaggio lanciato da Buffon: «In Europa serve ben altro per sognare». E la beffa nel finale di Tolisso, ancora una volta sugli sviluppi di una palla inattiva, è la conferma.

E quando Barzagli in pieno recupero sbaglia e manda in porta Lacazette salvo recuperare in extremis si capisce che è meglio tenersi stretto questo punto. Che non compromette la qualificazione, ma il primo posto è nelle mani del Siviglia e arrivare secondi può costare caro. Basta ricordare la passata stagione. Per ora lezione non imparata dalla Juventus.

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